L’ organizzazione sindacale P.N.F.D della Polizia di stato guidata da Ettore Allotta Segretario Provinciale, si rivolge ancora una volta alle autorità:
"Sig. Presidente della Repubblica, Sig. Presidente del Consiglio, Sig. Presidente del Senato, Sig. Presidente della Camera, Onn.li Ministri, Onn.li Senatori e Onn.li Deputati, al Sig. Capo della Polizia – Direttore Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.- è dal 1° aprile 1981 (introduzione della legge 121/81) che i Poliziotti - quelli che agiscono per strada e che rischiano di andare incontro a giudizi in Tribunale, risarcimenti civili che gravano su di essi, sanzioni disciplinari anche gravi, che rischiano anche la vita per uno stipendio che non è ancora adeguato al “costo reale della vita” e che, certamente è anche inadeguato se rapportato ai rischi che le forze dell’ordine corrono quotidianamente - ancora attendono che siano varate le ormai famosissime REGOLE DI INGAGGIO o anche chiamate “protocolli operativi”, al fine di non urtare la sensibilità dei cittadini. Perché, paradossalmente, le divise, determinati fregi, determinati tipi di marce e tutto quello che appartiene mondo delle divise e dell’aspetto militare potrebbero traumatizzare l’opinione pubblica, a detta dei tanti vertici che si sono avvicendati dal 1981.
La mancanza – ad oggi - di questi fantomatici “protocolli operativi” ha solo arrecato un grave pregiudizio all’erario e ha gravemente intaccato i già risicati stipendi degli agenti di Polizia. Eccellenza Presidente della Repubblica, Sig. Presidente del Consiglio, Sig. Presidente del Senato, Sig. Presidente della Camera, Onn.li Ministri, Onn.li Senatori e Onn.li Deputati con l’adozione di queste “regole di ingaggio” centinaia di Poliziotti avrebbe evitato i processi, i risarcimenti danni da corrispondere (e ciò è davvero grottesco), le gogne e i processi mediatici, le continue delegittimazioni.
Avrebbe evitato anche condizioni di stress tale da ripercuotersi anche all’interno delle loro famiglie con la logica conseguenza che a farne le spese sono stati anche i componenti della famiglia stessa. Oggi, questi Poliziotti non sono piu’ in grado di potere operare pienamente e di svolgere con la dovuta serenità i compiti cui sono preposti.
Sig. Presidente della Repubblica, Sig. Presidente del Consiglio, Sig. Presidente del Senato, Sig. Presidente della Camera, Onn.li Ministri, Onn.li Senatori e Onn.li Deputati urge rifondare questo schema e ricostruire una nuova traccia al passo dei tempi.
E’ assurdo ed inverosimile abbandonare a se stessi i Poliziotti su strada ( i quali sono costretti delle volte persino ad inventarsi in un “fai da te” a causa delle mancanze - delle tanto invocate regole di ingaggio - che fortunatamente vengono colmate solo grazie agli “anziani di servizio” che - con grande abnegazione e intuendo probabilmente il disagio dei piu’ giovani - trasmettono la loro “esperienza di strada”.
E’ bene ricordare che gli agenti di Polizia sono anche uomini e non dei “rambo” o “terminator” che agiscono e operano senza sentimenti. Le loro vite sono le vite dei “servitori dello Stato” abbandonate da tutti in tutto private di ogni tutela e continuamente sacrificate in nome di rovinose statistiche. Tutto questo nella piena consapevolezza che chi, dal 1° aprile 1981, (riforma incompiuta) messo ai vertici Istituzionali non ha mai risolto questo dramma".
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