"La violenza contro i poliziotti è diventata brutale. Non passa giorno senza che si senta parlare di attacchi contro le forze di polizia. Ciò è intollerabile. Necessaria una maggiore severità".
Ettore Allotta , segretario provinciale del sindacato di polizia P.N.F.D-denuncia “l’ennesima violenza ” avvenuta alcuni giorni fa ai danni di alcuni poliziotti di Latina ed esprime solidarietà ai colleghi feriti.
"Avrebbe dovuto essere una operazione di polizia mirata a scongiurare una estorsione ed invece si è tramutata in un massacro. Tre persone di nazionalità rumena avevano organizzato un'estorsione e gli agenti sono intervenuti nella flagranza del reato su un treno fermo alla stazione di Minturno, in provincia di Latina. Uno si è dato alla fuga mentre una donna spingeva a terra la collega ed un terzo, ventenne, con una furia incredibile nel tentativo di assicurarsi l’impunità, usava violenza ferendo ben 4 poliziotti ( costretti a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso). Gli agenti – in ogni caso - sono riusciti a fermarlo dopo una lunga colluttazione che ha visto coinvolta anche una quinta persona, una insegnante che si trovava sullo stesso treno e che veniva ferita dalla violenza del giovane, dimostrando ancora una volta grande abnegazione sul lavoro".
"La Polizia di Stato - spiega Allotta - c’è sempre ma a volte si trova costretta a non poter competere con gli autori di un crimine. E il motivo è sempre lo stesso: la paura di dover essere giudicati da un Tribunale a causa di comportamenti duri con chi merita comportamenti tali e ciò fa si che gli agenti debbano ricorrere sovente alle cure dell’Ospedale. Chi usa violenza deve essere severamente punito sia se la usa contro i cittadini che se la usa contro rappresentanti delle Forse dell’Ordine che intervengono a tutela dei cittadini. Se i poliziotti oggetto del vile attacco di qualche giorno fa avessero usato la forza e le tecniche frutto degli addestramenti oggi sarebbero certamente già indagati e invece sono finiti all'ospedale - sostiene Allotta - Quando si eccede nell’uso immotivato della forza è chiaro che si deve pagare per il compimento di un determinato atto anche se a commettere tale comportamento è un agente di Polizia ma è pur ovvio che gli stessi agenti delle Forse dell’Ordine non possono sventare furti rapine estorsioni o fronteggiare in generale la criminalità organizzata e la delinquenza presentandosi con un mazzo di fiori. Ma sembra proprio che la legge voglia proprio questo. Il criminale usa la forza, l’agente di polizia deve usare fiori e baci".
"Questo è il motivo – spiega Allotta – delle battaglie che portiamo avanti e delle paure che rappresentiamo alle Istituzioni. Il crimine ormai fa leva sul fatto che i poliziotti vengono indagati non appena usano il minimo della forza e delinquono con maggiore facilità diventando da soggetti da arrestare a soggetti vittime degli stessi agenti e ciò rappresenta un paradosso e una pericolosa via di fuga per gli stessi. Numerose sono state le nostre battaglie sulle maggiori dotazioni per gli agenti come il taser che scongiurerebbe, immediatamente, colluttazioni ed eviterebbe danni sia per gli agenti che per gli stessi autori di un crimine. Colluttazioni che in taluni casi possono investire anche comuni cittadini nelle fasi concitate di un arresto e infatti nel caso di qualche giorno fa a finire in ospedale è stato anche una insegnante che si trovava su quel treno. Ci vogliono regole più severe, ci vuole maggiore tutela per chi tutela i cittadini e cerca di arginare il crimine con grande abnegazione e senso del dovere. E’ giunto il momento che lo Stato e chi di competenza si faccia garante di una maggior tutela alle forze dell’ordine dotando – come più volte ribadito – gli operatori delle forze dell’Ordine di strumenti come taser e body cam per salvaguardare le aggressioni ormai quotidiane contro gli operatori delle forze dell’Ordine diventati ormai dei bersagli mobili. E’ intollerabile che le istituzioni non diano una maggiore tutela alle forze dell’Ordine se sol si pensa che gli agenti di polizia e delle altre forze dell’Ordine svolgono il loro lavoro anche per tutelare le stesse istituzioni ( scorte a Ministri, Presidenti, Autorità)".
"Una situazione assolutamente deficitaria per il nostro Paese che lascia i propri figli (in divisa) in pasto a criminali che pur di evitare l’arresto usano la forza e in alcuni casi ( come già accaduto) provocano la morte dell’operatore di polizia!! Alla quale segue l’inutile prosopopea di parole e ringraziamenti per l’agente che ci ha rimesso la vita. Così non si può andare avanti e serve una inversione di rotta decisamente risolutiva del problema".
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