"Intanto la città e la sua sanità muoiono per mano di Occhiuto”
31 luglio 2025 11:22"In questi giorni assistiamo a un dibattito molto acceso all’interno del centrodestra catanzarese, consumato sulle pagine della stampa locale; una guerra scoppiata per alcune nomine nella sanità della nostra città. Una querelle che pare più attenta alla spartizione di poltrone che non ai veri problemi della nostra regione", scrive il consigliere comunale, Vincenzo Capellupo.
"Si muovono accuse, si spalleggiano correnti, ci si divide. Ma ciò che stride e colpisce davvero è il silenzio, colpevole e complice, che, di pari passo, - prosegue - ha accompagnato alcune delle decisioni più gravi assunte dal commissario e presidente Occhiuto in questi anni contro la sanità del Capoluogo di Regione. Dov’erano tutte queste voci, quando venivano spostati i posti di cardiochirurgia da Catanzaro a Cosenza con decreto di Occhiuto? Dov’erano, quando sparivano i fondi destinati al nuovo ospedale di Catanzaro? Dov’erano, quando si sceglieva di aprire la facoltà di Medicina a Cosenza?"
"E ancora: nessuno di queste voci ha detto nulla quando sono state destinate da Occhiuto risorse milionarie al Policlinico di Cosenza per assumere medici, - spiega - risorse che probabilmente non si possono utilizzare considerando che il ministero non ha mai autorizzato la nascita del Policlinico cosentino. Un’anomalia, sulla quale non si è aperta alcuna commissione di inchiesta in Consiglio regionale e che sembra confermare un disegno ben preciso: indebolire Catanzaro e la sua sanità per concentrare tutto su Cosenza. In proposito, un episodio recente mette sotto i riflettori questa dinamica e conferma la volontà di distruggere, anche screditandola, la sanità del Capoluogo di Regione: ieri il presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta ha chiesto l’apertura di una commissione d’inchiesta interna all’Azienda ospedaliero-universitaria “Dulbecco” per indagare su anomalie emerse dalle indagini giudiziarie, peraltro in corso. Una ingerenza della politica non comprensibile con la quale da un lato sembra qualcuno voglia entrare nel merito delle attività in corso della autorità competenti e dall'altro si fa sostanzialmente di tutta l'erba un fascio, screditando e delegittimando il complesso delle professionalità che operano quotidianamente nella sanità del Capoluogo. Perché questa attenzione critica è riservata solo a Catanzaro e alla sua sanità? Perché non si è mai sollevata una simile richiesta per altri territori calabresi colpiti da scandali analoghi o più gravi?"
"Ci si sveglia sulle nomine, esce il dibattito politico, si fanno comunicati. Ma quando si tratta di difendere i diritti dei malati calabresi e riconoscere il valore delle professionalità che operano nella sanità del Capoluogo, tutti tacciono. I pazienti meritano cura prima ancora che consenso; i professionisti competenza prima di appartenenza. Chi rappresenta le istituzioni ha il dovere morale e politico di intervenire, senza paura, senza convenienze, ma in difesa del bene comune", conclude.
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