Il viceministro della Salute in visita a Lamezia Terme. Sul commissariamento si aspetta la verifica "dei risultati degli ultimi mesi". "La Calabria ha risposto bene al Covid. La seconda ondata non sarà come la prima"
20 agosto 2020 11:58"Si può andare verso il superamento del commissariamento in Calabria? Tutto è possibile, dovremmo ora vedere tutti i risultati finora ottenuti negli ultimi mesi. E' chiaro che abbiamo avuto un'emergenza, quella legata al Covid, che ha cambiato le carte in tavola. La Calabria ha risposto molto bene durante l'emergenza anche se è pur vero che l'onda dell'epidemia non è arrivata nel Centro e nel Sud come è arrivata, purtroppo, nelle regioni del Nord, però la risposta vi è stata. Ora vediamo con tutti i finanziamenti che arriveranno in sanità come distribuirli. E' chiaro che la Calabria merita particolare attenzione come tutte le regioni che hanno avuto un commissariamento e che hanno dei problemi atavici, cronici che ne riducono la potenza di fuoco. Vedremo nei prossimi mesi".
Lo ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri parlando con i giornalisti prima di un incontro sulla Sanità calabrese organizzato a Lamezia Terme.
INCONTRO CON COTTICELLI LA PROSSIMA SETTIMANA- A chi gli ha ricordato le critiche, con tanto di richiesta di rimozione, del commissario Saverio Cotticelli da parte dello stesso Movimento Cinque Stelle, Sileri ha ribadito che: "Qualcuno lo ha detto pubblicamente. Ma io aspetterei di vedere i risultati. Incontrerò il generale non in questa settimana, ma in quella successiva". Il viceministro pentastellato ha detto ancora: "Sapete quanto ho a cuore la Calabria, facendo pure delle visite. Poi purtroppo è arrivato il Covid che ha sparigliato le carte. La Calabria non va solamente ascoltata ma bisogna essere presenti. Il governo è presente. I commissari stanno lavorando bene. Qui oggi rappresento il governo, non sono a titolo personale. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare. Bisogna far sì - ha proseguito- che questa opportunità che deriva dal Covid, con i soldi che arriveranno dovranno essere distribuiti sul territorio e far ripartire la sanità che negli ultimi anni ha subito troppi tagli. Poi c'è chi li chiama sotto-finanziamenti, ma un risultato è certo: la Sanità ha ricevuto 30-35 miliardi in meno del necessario negli ultimi dieci anni".
I NUOVI CONTAGI NON SONO MALATI. L'IMPORTANTE E' L'IMPEGNO DEL SSN. NON CI SARA' UNA SECONDA ONDATA COME LA PRIMA- Sull'aumento dei casi registrato negli ultimi giorni, Sileri ha rispolverato la sua versione nazionale: "Chi mi conosce lo sa, non vado a vedere i numeri giornalieri. Possono esserci delle variazioni. Non seguo i numeri ogni giorno perché seminano panico e perché soprattutto se non vengono spiegati anche mia madre, da persona che segue a casa, dice: 'Oddio, stanno aumentando i contagi. Devo rimanere dentro casa'. Quello che conta - ha detto il viceministro- invece è l'impegno del nostro servizio sanitario nazionale. L'impegno e i numeri dei posti letto occupati di terapia intensiva, i numeri dei posti letto occupati negli ospedali e vedete che vi è stabilità. Vedrete che nella maggioranza dei casi - ha spiegato- questi nuovi contagi sono contagi, non sono malati. Quindi, questo è incoraggiante. E' vero che vengono colpiti soggetti più giovani che sono più resistenti allo sviluppo della malattia. I numeri saliranno, ma non avremo mai, secondo me, una seconda ondata come quella che abbiamo vissuto a febbraio e a marzo. Anche se i contagi aumentano, è un passaggio controllato". "Non sono preoccupato della riapertura delle scuole - ha aggiunto il viceministro- tanto più tanto meno di tantissime altre attività quotidiane. E' chiaro che la scuola deve ripartire in sicurezza e il rischio deve essere minimizzato".
ANCORA 'NO' AL MES- Sileri allontano ancora l'ipotesi di accedere ai fondi del Mes. "Il Mes ha un trattato alle spalle con due articoli che potrebbero mettere dei vincoli una volta ottenuti i soldi. La verità è che non cambia il trattato a distanza di 4,5 o 6 anni potranno essere messi dei vincoli tali per cui quei soldi che hai preso diventano un cappio per altro: scuola o sanità. Il Mes - ha concluso- è uno strumento inadatto per quel che serve ora".
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