di PASQUALE MONTILLA*
Si continuano a sottovalutare i principi di tossicologia moderna, si continua a sottovalutare il rischio chimico su specie umana di contaminanti cancerogeni di produzione industriale. Si continuano a negare i principi di esposomica e i contributi scientifici di cancerogenesi ambientale internazionali.
In area SIN non si può essere solo concentrati su bonifiche o sulla cura ospedaliera del cancro. Esiste il rischio di un elevato salto di qualità del danno biologico di natura tossicologica.
L'accumulo cronico di cancerogeni sulla popolazione residente esposta e contaminata da cancerogeni chimici hanno già determinato come documentabile destrutturazione genetica. Su Crotone non è stato applicato alcun principio di precauzione, ma subita, secondo modelli matematici sul rischio oncologico(SCF), una perfetta tempesta ambientale.
L'ex Pertusola di Crotone, che rappresenta un rischio fisico da contaminazione da radiazioni ionizzanti di un sito industriale dismesso di origine non nucleare, sinergizzando con altri impianti in amplificazione come il megainceneritore, potrebbero costituire la sintesi perfetta di un punto di rottura e di non ritorno del danno.
In un'area potenzialmente contaminata ti aspetti rapide bonifiche e screening onco-tossicologici e non un aumento di nuovi impianti industriali ad impatto ambientale che aumenterebbero per fenomeni addizionale il rischio di una cancerogenesi multifattoriale.
*medico oncologo e consulente scientifico Ona
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