Sit-in a Catanzaro contro l'Autonomia differenziata. "Il dibattito è secretato e si prospettano gravi ripercussioni per il Sud"

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Il comitato contro l'Autonomia davanti la Prefettura di Catanzaro

  16 gennaio 2020 21:56

Assieme ad altre città italiane, anche a Catanzaro il Comitato contro l'Autonomia ha manifestato davanti alla Prefettura per dire no alla riforma che potrebbe presto essere votata in Parlamento. La redistribuzione delle materie, passando dalla competenza statale a quella regionale, è un importante snodo politico. I membri del comitato contestano "l'oscurantismo" con cui viene affrontato il tema e le potenziali ripercussioni sul Sud.

Fra gli organizzatori dell'iniziativa, Mario Vallone (Anpi) spiega i motivi del sit-in. "Diciamo no all'autonomia differenziata per vari motivi. Ci sono delle cose essenziali da chiarire. La prima cosa è che su questa legge, che prevede il trasferimento di circa 23 materie dallo Stato alle Regioni, c'è un silenzio assordante. I cittadini non ne sanno nulla. Il dibattito è secretato. Non se ne discute in nessun luogo della politica, quindi l'opinione pubblica viene mantenuta all'oscuro di una legge che riguarda la sua vita". "L'altra questione - prosegue Vallone- è che l'autonomia differenziata così come è concepita, seppur con qualche differenza tra le Regione che l'hanno chiesta, è un colpo definitivo per il Meridione d'Italia. Basti pensare che oggi il divario fra Nord e Sud, con dati di istituti specializzati (dalla Banca d'Italia al Cnel allo Svimez) parlano di un Sud in sofferenza con la ripresa dell'emigrazione. Parlano di un Sud in sofferenza con i trasporti. Proprio in queste ore, il divario nella spesa sociale per l'infanzia vede città come Trento che spendono 3.500 euro pro-capite ad altre come Catanzaro che ne spende 38. Oppure basti dire ai cittadini calabresi cos'è l'alta velocità nei trasporti". 

Vallone ha spiegato anche il contesto della dimostrazione di oggi: "Questa manifestazione è inquadrata da un'esperienza che stiamo facendo da parecchio tempo in tutta Italia e anche oggi, oltre a Catanzaro, ci sono altre 15 città italiane che stanno manifestando. Richiamiamo l'attenzione di tutte le forze politiche sull'importanza di questa legge perché riguarda la vita delle persone". 


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