Sit-in a Crotone del comitato per la difesa e la promozione della sanità pubblica per la riapertura di medicina nucleare

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L'ospedale San Giovanni di Crotone
  18 luglio 2021 16:32

Il Comitato per la difesa e la promozione della sanità pubblica - Pollino accoglie, nuovamente, l'invito dell'associazione Vivere Sorridendo di Crotone e partecipa al Sit in indetto per martedì 20 luglio alle 11:00 per sensibilizzare e rivendicare il diritto alla salute."

 

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L’appello è ancora una volta rivolto ai dirigenti Asp, alle associazioni, alla politica locale, regionale e nazionale, perché, come si legge in una nota dell'associazione Crotonese,"il nosocomio lavora oramai in condizioni estreme.“ Si protesta nuovamente contro  la chiusura, da circa due anni, del reparto di medicina nucleare, che è di fondamentale importanza per i malati oncologici.

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Non è giusto e neanche umano che per fare accertamenti diagnostici nell'ambito della  medicina nucleare bisogna recarsi a Catanzaro, Cosenza, Reggio, dove ci sono lunghe liste di attesa. Oltre a comportare difficoltà di spostamento data la mancanza di servizi di trasporto collettivo efficienti, lo spostarsi presso gli altri nosocomi di Cosenza, Catanzaro e Reggio implica il dover attendere i tempi lunghi delle lunghe liste di attesa. Sappiamo tutte e tutti quanti il tempo sia un fattore dirimente nella lotta contro il cancro. 

 

Le persone ammalate sono pertanto costrette a rivolgersi a strutture private, che presentano conti salati. Chi non riesce a sostenerne i costi vede leso il proprio diritto alla vita. Di cancro si muore ancora e tanto ancor di più ora, dopo ormai circa due anni di pandemia da Sars Cov2, che ha fatto passare in secondo piano tutte le altre patologie e annullato ogni possibilità di medicina preventiva in strutture pubbliche.

 

Il nostro comitato continua a partecipare e a sostenere la giusta lotta per la riapertura del reparto di medicina nucleare all'ospedale di Crotone perché crediamo nell'importanza di fare rete per la difesa del diritto alla salute da garantire in strutture pubbliche, coerentemente con quanto previsto dall'articolo 32 della nostra Costituzione.

 

Auspichiamo una rapida risoluzione del caso in risposta all'inevitabile pressione dal basso.

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