di ANTONIO ARGENTIER PIUMA
"Stiamo manifestando in tutte le città d'Italia partendo proprio da quella nazionale dello scorso 5 novembre in cui abbiamo messo insieme tante le sigle contro la guerra in Ucraina".
Ad affermarlo è Enzo Scalese, segretario della Cgil Area vasta in piazza Prefettuta per il sit-in contro la guerra organizzato da Cgil, Anpi, Libera ed alcune associazioni.
"Stiamo ricordando alla politica che non bisogna armare - afferma Scalese - anche se si fa per la difesa dell'Ucraina ma bisogna lavorare per la pace. La guerra - conclude il segretario - significa morte, distruzione e ha creato una gravissima crisi energetica. Da qui, la costruzione della conferenza della pace".
Dal canto suo, Elvira Iaccino, presidente di Libera in città aggiunge: "Ormai è un anno che viviamo con l'angoscia di svegliarci e di avere la guerra dentro casa. Dobbiamo spingere per ottenre la pace. Ormai quasi ci siamo abituati all'idea della guerra e questo non può avvenire. Si rischia di fare un gioco all massacro che fa comodo alle lobby delle multinazionali delle armi e a chi pensa di speculare sulla ricostruzione dell'Ucraina, ma l'essere umano dov'è? Dobbiamo riportare l'umanità al centro della nostra vita".
Infine, Mario Vallone, presidente dell'Anpi dice: "Una manifestazione necessaria dopo un anno dall'inizio di un conflitto dove le parole pace, trattativa, negoziato sembrano abolite. Oggi c'è una grande necessità di adattare il linguaggio e di parlare di pace. Solo il Papa e alcune associazioni cattoliche lo fanno. Fa specie sentire il capo di Stato maggiore americano dire che questo conflitto si dovrà concludere con un negoziato perchè non ci saranno vincitori. Dobbiamo chiedere alla politica di lavorare quanto meno su un cessate il fuoco immediato per salvare le vite umane".
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