Dieci persone sono finite nel registro degli indagati della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, con l’accusa, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti, falso ideologico, associazione a delinquere e occupazione abusiva di suolo pubblico. L’operazione – denominata "Crazy Iron” – eseguita dalla Polizia locale di Reggio Calabria all’alba di oggi nei territori di Reggio Calabria, Melito Porto Salvo e Campo Calabro, ha portato, inoltre, al sequestro preventivo di due aziende del settore, terreni e fabbricati, per un valore di circa due milioni di euro, beni che la Procura ha affidato in gestione ad un amministratore giudiziario.
Nel sequestro sono anche finiti dieci autoveicoli usati dagli indagati per trasportare il materiale ferroso, che operavano, secondo le indagini, senza le previste autorizzazioni. L’attività di polizia giudiziaria, sviluppata dal Nucleo investigativo centrale, articolazione alle dirette dipendenze del comandante della Polizia locale, ha scoperto il conferimento illecito di circa 170 tonnellate di rifiuti ferrosi, per un totale di circa mille movimentazioni illecite. I carichi – secondo l’inchiesta - venivano pagati in nero, e le aziende trascrivevano formulari totalmente falsi per giustificare il conferimento in centri di stoccaggio in varie città del sud Italia.
«Esprimiamo profonda gratitudine per l'operato della magistratura e degli agenti di Polizia Locale impegnati nell'operazione contro il traffico illecito di rifiuti nel nostro territorio». Con queste parole il sindaco Giuseppe Falcomatà ed il vicesindaco con delega all’Ambiente, Paolo Brunetti, sono intervenuti commentando gli esiti dell’operazione “Crazy Iron”. «Si tratta di un intervento necessario per ristabilire le condizioni di legalità in un ambito delicato come quello dei rifiuti e che riguarda il decoro pubblico di alcune importanti aree residenziali della nostra città, nonché un servizio essenziale per la comunità come quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti» hanno affermato sindaco e vicesindaco. «L'odierna operazione - hanno aggiunto - richiama l'attenzione delle istituzioni territoriali, delle forze di polizia e dell'intera comunità, su attività illecite che danneggiano non solo il decoro di alcuni quartieri del territorio urbano, ma anche la stessa immagine della città che risulta infangata da mani criminali che deturpano l'ambiente e la qualità della vita della cittadinanza. Auspicando che sia fatta piena luce in tempi rapidi e che la giustizia faccia il proprio corso, riteniamo che l'odierna operazione abbia inferto un colpo determinante alle condotte illecite di alcuni sodalizi criminali che operano sul nostro territorio nel campo dei rifiuti».
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