Società italiana studio cefalee, nuovo direttivo in Calabria: Iannacchero il coordinatore

L’ assemblea regionale calabrese della SISC, la Società Italiana Studio Cefalea, si è riunita al THotel di Lamezia Terme per eleggere il direttivo 2023-24. Ne fanno parte il nuovo coordinatore regionale dott. Rosario Iannacchero (Ao Pugliese-Ciaccio Catanzaro), il vice dott. Michele Trimboli (Ao Mater Domini Catanzaro); la segretaria dott.ssa Roberta Ambrosio, Asp Cosenza; le componenti dott.sse Fortunata Tripodi, Asp Reggio Calabria; Carmela Mastrandea Asp Vibo Valentia, Katia Roppa (cefalee età evolutiva) Ao Pugliese-Ciaccio Catanzaro ed il dott. Francesco Corasaniti (medicina generale) Asp Catanzaro.

Obiettivo del coordinamento regionale sarà quello di migliorare gli aspetti qualitativi dell’assistenza al paziente cefalalgico in Calabria. Infatti nonostante l’importanza dell’impatto clinico e socio-economico delle sindromi emicraniche a frequenza elevata e croniche, si tratta di una patologia ancora misconosciuta e sottostimata. I pazienti necessitano infatti di un nuovo modello di gestione che ne migliori le condizioni globali, attraverso una presa in carico ed una pianificazione tempestiva degli interventi tramite una efficace intercomunicazione tra gli operatori sanitari coinvolti (farmacisti, medici di medicina generale, cefalologi e neurologi). Del resto dopo diversi decenni la regione Calabria si è finalmente dotata negli ultimi tempi di tre decreti DCA (9/2016, 21/2022 e 195/2022) che hanno l’obiettivo di garantire un accesso rapido ed agevole dei pazienti cefalalgici al sistema regionale, soprattutto grazie ai nuovi farmaci sul mercato, gli anticorpi monoclonali. TTra le attuali principali criticità nella gestione del paziente cefalalgico sono emersi la scarsa consapevolezza e capacità di accettare la malattia e l’incapacità di descrivere il problema a farmacisti e medici generici. Anche la presa in carico del paziente cefalalgico riscontra diversi problemi come disponibilità di tempo limitata per lo screening del caso ed il conseguente parziale inquadramento del paziente. Infine anche le lunghe liste di attese provocano ritardi che inducono i pazienti ad abusi farmaceutici, sofferenze lunghe se non invalidanti o ricorso estremo ai punti di pronto soccorso per poi accedere ai centri cefalee.

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