"Sole e pioggia", romanzo storico d’esordio per la calabrese Francesca Noemi Pia Carello

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images "Sole e pioggia", romanzo storico d’esordio per la calabrese Francesca Noemi Pia Carello

  07 ottobre 2023 13:19

di MASSIMILIANO LEPERA

È stato pubblicato da pochi giorni il romanzo storico d’esordio della giovane scrittrice calabrese Francesca Noemi Pia Carello, laureanda in Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi di Perugia. Il romanzo, dal titolo “Sole e pioggia. Amore e speranza ai tempi delle leggi razziali”, è stato edito da Carello Edizioni ed è già disponibile sul sito della casa editrice e presto su tutti gli store digitali. Francesca Carello, già laureata in Sociologia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha calcato diverse volte i palcoscenici della scrittura e in particolar modo della poesia, essendo presente, con numerose sue liriche, su antologie e collane a livello nazionale, tra il 2019 e il 2022, conquistando anche innumerevoli riconoscimenti e apprezzamenti, l’ultimo dei quali, ad agosto scorso, un primo posto al concorso di poesia “Arcangelo Pisani” di Montauro con la lirica “Dunque grazie”.

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Nel 2022 il suo esordio assoluto con una sua intera raccolta di poesie, “Schegge di luna”, edite da Carello Edizioni. Amante della lettura e della cultura, da tre anni partecipa, in qualità di lettrice, alla rassegna culturale “Alla corte dei Borgia” che si tiene ogni estate a Squillace, il suo luogo di origine, avendo contribuito, l’estate scorsa, anche alla realizzazione del primo concorso di poesia “Alla corte dei Borgia”, tenutosi proprio all’interno del Castello di Squillace. Il romanzo storico “Sole e pioggia” è calato nel pieno della Seconda guerra mondiale e si pone un interrogativo di fondo, tra i tanti: “Possono mai gli insulsi orrori della guerra annichilire completamente l’essere umano e il suo modus vivendi et cogitandi?

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Il romanzo è per l’appunto totalmente calato nei tempi bui che l’Italia e l’intero globo attraversano nel corso della Seconda guerra mondiale, un’epoca caratterizzata dalla guerra, dalla crisi economica e politica, ma soprattutto dalla crisi dei valori sociali e umani, dove l’annullamento dell’io si identifica con l’azzeramento della comprensione dell’alterità e della solidarietà, dove il razzismo e il bieco bigottismo oscurano il resto, nel nome di uno scontro tra popoli che non si sentono più fratelli, o forse non si sono mai sentiti tali. In questo romanzo emerge, sin dalle prime pagine, l’amore per la tradizione e l’altro, in forte contrapposizione ai diktat del tempo, e con grande competenza storico-antropologica e letteraria l’autrice, come si evince dall’enorme mole di informazioni, ricavate da lunghi e accurati studi, fa luce su molteplici eventi, accadimenti, usi, costumi e tradizioni dell’epoca storica trattata, parte di un secolo complesso e spesso contraddittorio come il ‘900.

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Francesca Carello, scrupolosa e sapiente “narratrice onnisciente”, tesse con maestria e dovizia di particolari la storia, non lasciando mai niente al caso e guidando abilmente la penna in ogni singola pagina. Emerge dunque tutta l’importanza del passato e della memoria, proprio in un clima in cui la memoria vuole essere eliminata dai nazifascisti.

A ciò non può che annettersi l’importanza della cultura e della lettura, come si può rilevare, nel corso di tutta la narrazione, nei personaggi principali. E non possono mancare, naturalmente, l’importanza della famiglia e dei valori cardini della società, che permangono come gli unici pilastri incrollabili proprio nel momento in cui tutto il mondo sembra collassare sulle sue stesse fondamenta. Chiari sono infatti, in non pochi passaggi, i nessi manzoniani e verghiani, con un richiamo, non sempre palese e a tratti volutamente latente, che solo l’attento lettore può cogliere, alla fede, all’amore e alla speranza, da non intendersi necessariamente a livello religioso, ma soprattutto a livello umano. Soltanto così potrà essere possibile il superamento delle barriere e dei pregiudizi e l’accettazione dell’altro, che è parte fondamentale dell’accettazione di sé. In tal maniera fuoriesce, alla stregua di un ruggito, l’umile volontà di ricredersi e ammettere i propri errori superando l’orgoglio e le proprie barriere interiori. “

Sole e pioggia” è la storia nella storia, la forza della resilienza, la capacità pertinace di ricostruirsi sempre e comunque, nonostante spesso la vita sia solo capace di distruggere. È la forza di credere sempre nel sole, che un giorno possa nuovamente brillare e risplendere, riscaldandoci l’anima, nonostante i giorni lunghi e intensi di pioggia densa e battente.

Perché la vita è il dono più prezioso che esista e non può essere barattato con nient’altro. Vivere e amare. Amare e sentirsi liberi di essere se stessi, pur di restare soli contro il mondo, di continuare a respirare, a vivere. Non resta dunque che immergersi in quest’opera molto profonda e sapientemente tessuta per comprenderne i numerosi punti di forza, certi che, come diceva Umberto Eco, “la lettura è un’immortalità all’indietro”.

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