"Ho appreso da pochi giorni la notizia che ha sconvolto la nostra città. La voce disperata di una donna e mamma, che chiede di essere retribuita, ricevendo violenza verbale e poi fisica, aggredita dal titolare del locale in cui lavorava. Una vicenda che mi lascia sconcertata e perplessa, di una violenza inaudita che sarebbe rimasta ignota come altri casi simili, se non fosse stato per la stessa che ha avuto il coraggio di filmare la scena e metterla in rete. Provo sempre tanto dolore e sgomento dentro quando sento ancora parlare di violenza verso soggetti fragili, soprattutto quando ciò riguarda la mia bellissima terra".
Lo scrive Caterina Donato, criminologa e Direttrice Nazionale del Coordinamento Sportivo Pari Opportunità e Parità di Genere.
"Sono d'accordo con quanto detto nei giorni scorsi da alcuni nostri politici: la mia Calabria non ha bisogno di questi imprenditori. È una terra bellissima, caratterizzata da persone accoglienti, colori, sapori e da imprenditori che lavorano sodo per poter risanare alcune lacune già presenti e ripartire dopo due anni di pandemia. Ci tengo prima come donna e poi come Direttrice Nazionale del Coordinamento Sportivo Pari Opportunità e Parità di Genere, a manifestare tutta la mia solidarietà nei confronti di questa donna, con la speranza che gli inquirenti facciano luce su quanto accaduto. Non entro in merito dei fatti, poiché non è assolutamente mia competenza, ma una cosa è certa: niente e nessuno può giustificare una simile violenza! Il lavoro è lavoro, non schiavitù e mi chiedo se sia mai possibile ogni volta aspettare di arrivare a vicende come questa per far valere i propri diritti, la propria dignità, come persona e come lavoratrice. È importante ripartire dalle buone pratiche di interazione e inclusione sociale, al fine di accogliere l'altro senza differenze. Ed invito tutti coloro che hanno funzioni di responsabilità culturale, sociale e politica, ad innalzare la soglia dell'attenzione e dei controlli, al fine di evitare simili eventi. Invito tutte le donne vittime di violenza psicologica e fisica, a denunciare sempre. A farsi aiutare, a prendere consapevolezza del problema e a non avere mai paura: dietro una donna come questa madre, ce ne saranno 100 pronte a combattere".
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