di GIAMPAOLO MUNGO
La notizia della cancellazione con un tratto di penna della sede di Catanzaro della Procura europea non può passare sotto silenzio. La nulla o quantomeno residuale partecipazione dei magistrati ai due avvisi pubblicati per l’assegnazione alla sede del capoluogo calabrese, così come le altre motivazioni apparse sulla stampa, come ‘l’assenza di adeguati collegamenti aerei e i disagevoli collegamenti via terra e via mare’, dimostrano una cosa: la scarsa attrattività di Catanzaro. Un dato di fatto con cui fare i conti, figlia di anni in cui la città si è impoverita e rinchiusa in se stessa non affrontando adeguatamente le sfide della modernità e dello sviluppo. Se nemmeno due procuratori sono disposti a prendere servizio a Catanzaro, figurarsi quanto sarà aleatorio promettere il trasferimento in città di altri Enti (magari con un’articolazione di uffici maggiore) o anche di rilevanti insediamenti privati.
Detto questo, è pur vero che la Regione aveva concesso una struttura tutt’altro scadente, anzi un immobile – Palazzo Alemanni – che fino a non molti anni era la sede di rappresentanza della presidenza della Giunta regionale. Ed è anche vero che solo qualche settimana fa, grazie all’impegno del procuratore Nicola Gratteri, è stata inaugurata la ragguardevole nuova sede della Procura di Catanzaro. Un evento alla presenza delle massime cariche istituzionali del settore e con un risalto nazionale.
Piuttosto, quindi, che subire passivamente la soppressione decisa dal ministro della Giustizia (avallata anche dal Consiglio Superiore della Magistratura) è il caso che i principali attori del Capoluogo eletti in Parlamento, a maggior ragione se con incarichi nel governo nazionale, si mobilitino, facciano sentire la propria voce e tentino ogni strada per scongiurare questo provvedimento. L’immagine all’esterno di Catanzaro la danno e la possono (anche) cambiare in prima battuta i rappresentanti che si dovrebbero interfacciare quotidianamente in contesti nazionali. L’attrattività di una città si guadagna e si suda sul campo con l’azione degli eletti dai catanzaresi.
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