Annunciata la task force per la pulizia della città ma non c'è più il dirigente all'Ambiente
05 luglio 2022 21:04di GABRIELE RUBINO
Prima il sopralluogo nell'area del depuratore poi il dossier carenza idrica, con i primi controlli che hanno già portato alla scoperta di tre allacci abusivi e da poco l'ordinanza che limita l'utilizzo dell'acqua potabile. Nicola Fiorita sa bene che le attese della città sono elevate e per questo ha scelto di farsi immortalare davanti ai cittadini con i primi 'scatti' da sindaco di Catanzaro con il piglio del decisionista. Sono più che altro legittimi segnali di uno che 'annusa' le richieste più incalzanti dei cittadini e che fa vedere che qualcosa si muove.
LA TASK FORCE PER LA PULIZIA DELLA CITTA'- Poi c'è l'idea di un tavolo permanente per la pulizia della città. Anche questo un tema piuttosto 'sensibile'. Di 'tavoli' e 'task force' ne nascono in quantità industriale in tutta Italia proprio quando ci sono problemi di difficile risoluzione e di solito non portano bene; almeno in termini di risultati. Per il momento non si è lanciato in solenni promesse come quella del suo collega di Roma, Roberto Gualtieri, che appena eletto ad ottobre dell'anno scorso promise di ripulire la Capitale entro Natale. I fatti dicono che adesso a Roma, fra emergenza rifiuti e l'ipotesi termovalorizzatore a cui si è aggiunta l'invasione dei cinghiali c'è anche chi rimpiange Virginia Raggi. Meglio tenersi sul generico.
LE SPINE BUROCRATICHE SUL VERDE PUBBLICO E L'ADDIO DEL DIRIGENTE ALL'AMBIENTE- Tornando a Catanzaro, e sbattendo contro il muro della realtà, la gestione del verde pubblico non è semplice e lineare come sembra a causa di una peculiare intersecazione fra diversi appalti: in parte ci mette mano la Catanzaro servizi, in parte la ditta che si occupa della raccolta differenziata e poi c'è la ditta che gestisce la manutenzione globale del verde vera e propria. Quest'ultimo appalto come noto, peraltro già aggiudicato poco prima delle elezioni, ha una dotazione finanziaria piuttosto esigua per una città estesa come il capoluogo di regione, tanto che negli ultimi anni sono stati necessari prelievi dal fondo di riserva per rastrellare qualche euro in più. Comunque di base si tratta di circa 350 mila euro, che significano un numero di operai ridotto. Ci sono quindi dei limiti strutturali con cui convivere e di cui la task force dovrà prendere atto. Così come non ci sono molti margini di manovra per cambiare appalti già in essere e la coperta del bilancio comunale è corta, anzi cortissima. In aggiunta, è sopravvenuta un'ulteriore spina burocratica. Da qualche giorno non c'è più (scelta già comunicata da tempo) il dirigente all'Ambiente. Infatti, Giacinto Ciappetta ha ottenuto un altro incarico e lasciato il Comune. La sua sostituzione non si preannuncia rapidissima.
I NODI DI GIUNTA, STAFF E IL TEST SULLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE- Il movimentismo sui tasti caldi seve pure a non lasciarsi impantanare nel guazzabuglio - tutto politico -delle scelte sulla Giunta, sullo staff e poi sulla prima vera partita che segnerà la prima fase della nuova Amministrazione: la presidenza del Consiglio comunale. Anche in questo caso le attese (pretese) sono elevate, anzi elevatissime. Sull'esecutivo il lavoro è più avanzato, mancherebbe giusto "qualche casella". In parte dipende dalla proclamazione degli eletti del Consiglio comunale. La cosa certa è il timing: la nuova Giunta sarà annunciata soltanto dopo l'ufficialità della composizione dell'Assemblea municipale. A proposito, nonostante alcune voci delle scorse ore, non ci dovrebbe essere alcuna sorpresa né sui numeri delle coalizioni (quella di Donato a 19, quella di Fiorita a 10 e quella di Talerico a 4) e né sui volti (LEGGI QUI). La proclamazione potrebbe essere celebrata giovedì, se così fosse non è da escludere che Fiorita sia disposto a presentare i suoi assessori già nella giornata di venerdì. Nel caso dovesse slittare la prima, allora per la Giunta il discorso sarebbe rinviato a lunedì. Sul fronte della presidenza del Consiglio difficile, al momento, attendersi accordi in nome della responsabilità o dell'agibilità politica. L'impressione è che ognuno andrà per la sua strada. Fiorita vorrebbe un presidente espressione della sua coalizione. Il desiderio potrà realizzarsi solo e soltanto se la maggioranza numerica di Donato dovesse sfarinarsi, ossia nel caso in cui qualche consigliere di questo schieramento decidesse di sfilarsi (che non significa necessariamente esplicita adesione alla compagine del sindaco). Il numero magico per sovvertire l'attuale superiorità della fazione opposta è tre. Con tre 'in uscita' dal fronte di Donato muterebbe il quadro.
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