"Apprendiamo con grande soddisfazione la sospensione da parte del Tar Lazio dell’efficacia del decreto con cui il MiBACT ha istituito a Crotone la sede della nuova Soprintendenza. Bene ha fatto il Comune e la Provincia di Catanzaro a presentare ricorso. Ora dobbiamo aspettare il merito nell’udienza che si terra a Novembre ed accogliere l’invito del Sindaco Sergio Abramo a sostenere come associazioni e cittadini/e, con la dovuta attenzione e mobilitazione, le istituzioni in questa battaglia".
Lo scrive Elena Bova, presidente Italia Nostra Catanzaro Italia che spiega come "Italia Nostra Catanzaro ha fatto la sua parte e continuerà con più forza di prima. Il 31 gennaio 2020 abbiamo scritto una lettera aperta al Ministro Franceschini contestando nel merito le “non ragioni” che avevano portato a scegliere per la nuova sede la città di Crotone. Tutti i parametri richiesti da Ministero previsti dal DPCM del 3 dicembre 2019 sono a favore di Catanzaro, la sede individuata nel complesso monumentale del San Giovanni tra le più prestigiose della città. Non era una richiesta campanilistica la nostra, ma numeri e fatti, come aveva sostenuto Aldo Ventrice Presidente dell’associazione per il decoro urbano di Catanzaro. Abbiamo risposto alla Senatrice Granato, il 4 febbraio 2020, che la questione non era “uno specchietto per le allodole” come da lei affermato, ma l’ennesima cancellazione delle legittime aspettative e prerogative della nostra città Catanzaro sacrificata in questo caso dal peso politico della Senatrice Margherita Corrado e della Sottosegretaria al MiBACT Anna Laura Orrico anche loro del Movimento Cinque Stelle".
"La loro si’ una richiesta campanilistica incomprensibile da parte di autorevolissime rappresentanti delle istituzioni che devono vigilare su tutto il nostro patrimonio culturale anche oltre la propria città. Non dobbiamo - ha aggiunto - essere noi a ricordare loro che Catanzaro ha pagato un prezzo altissimo per non essere sede della Soprintendenza, con grande assenza di uno sguardo vigile sul nostro patrimonio storico, architettonico, demolito, devastato, ignorato, violato negli anni da mancati controlli, superficialità di approccio, ignoranza della nostra storia. Catanzaro deve imparare ad amarsi di più a cogliere e valorizzare le proprie bellezze cosi come le associazioni a tutela dei nostri luoghi devono fare sempre più rete ma ai nostri autorevoli rappresentanti nelle istituzioni e richiesto l’impegno per la valorizzazione dei “beni comuni “, non per il proprio collegio elettorale".
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