Una chiara presa di posizione quella di Dalila Nesci, Sottosegretaria di Stato per il Sud e la Coesione territoriale, a margine di un incontro con Martino Ceravolo, padre del 19enne ucciso 9 anni fa dalla 'ndragheta, riconosciuto vittima di mafia.
04 giugno 2021 13:29“Condanniamo ogni aspetto mortifero delle mafie, ma della 'ndrangheta in particolare, che questa comunità - come tutta la Calabria - ripudia con vigore”.
Una chiara presa di posizione quella dell’On. Dalila Nesci, Sottosegretaria di Stato per il Sud e la Coesione territoriale, a margine di un incontro con Martino Ceravolo, il padre di Filippo, il 19enne ucciso 9 anni fa per errore dalla 'ndragheta, riconosciuto vittima di mafia e che attende ancora giustizia.
“Si é discusso di diritti negati, anche in considerazione del fatto che esiste una normativa disciplinante i benefici in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, ma non ancora applicata nel caso di specie”, afferma la Sottosegretaria, che aggiunge: “Garantisco l’impegno massimo nella ricerca di una verità processuale, ma anche lo sforzo delle istituzioni di riconoscere alla famiglia Ceravolo e agli altri familiari vittime di mafia i diritti previsti dalla normativa di riferimento.
La legge prescrive infatti l'obbligo, da parte delle pubbliche amministrazioni, di assumere gli appartenenti alla categoria delle vittime di mafia o dei loro congiunti. Questa prerogativa deve essere ribadita con forza soprattutto ora, in un momento di grande fermento per il piano delle assunzioni che il Governo sta per mettere in atto come strumento funzionale alla messa a terra del PNRR.”
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