Sorical. Calabretta: "E’ il momento della responsabilità e della chiarezza"

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Cataldo Calabretta

Il commissario ricorda ai Comuni che vogliono fare da soli "che la Regione è proprietaria della grande adduzione, oggi affidata a Sorical fino al 2034,  e quindi l’Autorità Idrica può decidere solo sui propri assetts, reti idriche, fognatura e depurazione, non certo su quelli della Regione"

  26 novembre 2020 14:03

"I compiti dell’ente di governo sono stabiliti dalla legge istitutiva, e tra questi sicuramente non c’è quello di predisporre lo Statuto del soggetto che andrà a gestire il servizio idrico integrato. Prima di prendere decisioni che impegnano la Regione, garbo istituzionale vorrebbe che tutti i soggetti coinvolti collaborassero e discutessero sul percorso da seguire nel rispetto delle leggi". Così in una nota dell'avvocato Cataldo Calabretta, Commissario liquidatore della Sorical. "L’articolo 3 comma 3 della legge istitutiva dell’Aic prevede - prosegue - il “necessario coordinamento con l’amministrazione regionale” per giungere in tempi brevi al riordino del settore. Una legge del 2017, che dopo oltre 3 anni ancora non ha trovato attuazione per l’inerzia dei Comuni, non della Regione. Le fughe in avanti servono a poco".

"Se i Comuni vogliono fare da soli e senza un confronto istituzionale, - ribadisce Calabretta - ricordiamo che la Regione è proprietaria della grande adduzione, oggi affidata a Sorical fino al 2034,  e quindi l’Autorità Idrica può decidere solo sui propri assetts, reti idriche, fognatura e depurazione, non certo su quelli della Regione. I consulenti che lavorano per l’Aic hanno predisposto la documentazione per due opzioni nel caso in cui si volesse perseguire l’affidamento inhouse: pubblicizzare Sorical e costruire su di essa il servizio idrico integrato, oppure costruire una nuova società che, come stabilisce la legge 152/2006, deve acquisire tutti gli operatori che sono sul mercato compreso i piani di investimento non ancora  ammortizzati. Questa seconda strada è molto rischiosa e servono, secondo quanto scrivono gli stessi consulenti dell’Aic,  almeno 100 milioni di euro di capitale per poter avviare la nuova società.
La strada da seguire, invece, potrebbe essere un’altra".

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"E’ difficile che oggi in Calabria ci siano competenze, al di fuori di quelle di Sorical, - si legge ancora sulla nota di Calabretta - per poter gestire il servizio idrico, e la società è un’opportunità per giungere in tempi brevi ad una soluzione condivisa. Qualcuno solleva il problema dei debiti di Sorical, è il caso di parlare anche dei crediti, non solo di quelli che vanta Sorical, ma anche di quelli in Bilancio della Regione. Su questo bisogna essere chiari fino in fondo e nessuno può sfuggire dalle responsabilità. Come è noto a tutti, compreso alla Corte dei Conti, il sistema di grande adduzione e quello della depurazione, che stanno a monte e a valle del sistema, sono entrati in crisi 10 anni fa perché i Comuni non hanno mai attuato la legge regionale di riforma del 1997 che individuava, attraverso i cinque ambiti ottimali, i cinque gestori per organizzare in modo efficiente il sistema della riscossione, che deve necessariamente coprire i costi di gestione. Ancora oggi la Regione vanta 280 milioni di euro di canoni idrici dei Comuni (erano originariamente 450 milioni) per il periodo 1981/2004, mentre Sorical ne vanta altri 160 milioni con i quali potrebbe coprire di debiti della società".

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"L’inerzia dei Comuni - sottolinea ancora il Commissario liquidatore della Sorical - e all’epoca anche della Province, ha messo in crisi tutto il sistema sia della Sorical e sia di tutte le decine di società che gestiscono la depurazione. In questi giorni si sta disquisendo sulle questioni giuridiche e non su quelle economiche e finanziarie. Ancora non si è capito un punto, se il servizio è dei Comuni, qualcuno deve dirci chi ci mette i soldi per finanziare la fase di avvio del nuovo soggetto. C’è un progetto industriale che definisce questi aspetti? - conclude - Non vorrei che avviato il servizio idrico integrato, dopo pochi mesi ci trovassimo al punto di partenza e nel caos come è accaduto in altri settori".

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