È stato il Trionfo di Galatea di Luca Giordano, maestro del barocco Seicentesco, a segnare il debutto dell’associazione Arete a Lamezia Terme, nella splendida cornice di Villa Glicini. L’opera del maestro Napoletano, presa in prestito dalla Collezione Romano Carratelli (tra le più prestigiose collezioni d'arte private calabresi) è stata esposta per due giorni e racchiude perfettamente il senso di questa nuova realtà culturale, nata per fare emergere e valorizzare il patrimonio culturale della Calabria.
A tenere le redini dell’incontro il presidente Raffaella Gigliotti, Funzionario Responsabile della storica Biblioteca della Camera di Commercio di Catanzaro e dell'Ufficio di Staff del Segretario Generale dell'Ente Camerale catanzarese e i soci fondatori di Arete: Rocco Guglielmo (Presidente dell’omonima fondazione e Direttore Artistico del Marca di Catanzaro), Mario Panarello (Storico dell’Arte e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bari), Domenico Piraina (Direttore di Palazzo Reale Milano e di tutti i Musei Scientifici del Comune di Milano) e Antonio Pujia Veneziano (artista, maestro d’arte e Presidente dell'Associazione Culturale Aleph Arte).
«Vogliamo creare partecipazione e aumentare la sensibilità verso l'arte - ha affermato Raffaella Gigliotti – ma anche accrescere la consapevolezza del valore del nostro patrimonio culturale che può essere anche economico, sociale e civile. Arete nasce a Lamezia - per la sua centralità geografica e la varietà dei suoi preziosi beni culturali - ma vorremmo diventasse di tutti i calabresi». Entusiasta Domenico Piraina che ha illustrato cenni storici e artistici su Giordano, sottolineandone i punti di incontro con Caravaggio e le divergenze. E sempre Piraina ha tenuto a sottolineare come Arete diventerà il luogo in cui dare spazio anche agli artisti calabresi contemporanei. Durante la serata è stata, infatti, esposta l’opera “Pigmalione” di Antonio Tropiano, in mostra al Marca di Catanzaro, che sul mito di Galatea ha trovato elementi di dialogo con l'opera di Luca Giordano.
A Mario Panarello, storico dell’arte, appassionato e sensibile, il compito di “raccontare” il Trionfo di Galatea a partire dall’acquisto negli anni Settanta da parte della famiglia Carratelli, fino ai cenni artistici, storici e tecnici di un quadro ammaliante e “vivo”, mentre Rocco Guglielmo, ha sottolineato il potenziale dell’associazione, «in grado di dare quel contributo e quel sostegno che al pubblico serve dai privati». Al maestro d’arte Tonino Pujia Veneziano il compito di raccontare i significati danteschi celati dietro il simbolo da lui progettato per Arete.
Una serata caratterizzata da un’ampia partecipazione e che segna il taglio del nastro per altre attività già in programma e che andranno ad arricchire il patrimonio culturale della Calabria con la declinazione di linguaggi diversi che possano arrivare a tutti e porgere l’arte al grande pubblico.
Nell’occasione è stato donato il primo numero della collana editoriale “Le Chicche” di Arete, valore aggiunto alle esposizioni d'arte dell'associazione, fornendo gli strumenti e gli elementi utili a comprenderle a fondo.
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