di EDOARDO CORASANITI
Sì alla solidarietà ad Orlando Merenda e alla sua famiglia, ma senza troppo guardare oltre. Perché un conto è dare una pacca sulla spalla a distanza e manifestare la vicinanza ad una concittadina colpita dalla perdita di un figlio (LEGGI QUI), un altro è invece (addirittura?) approvare un ordine del giorno in cui si condanna a chiare lettere l’omotransfobia, si promuovono giornate contro l’omofobia cercando anche di curare la prevenzione e la sensibilizzazione. In poche parole: i contenuti del Ddl Zan, la legge che divide la maggioranza in Parlamento sulle misure per combattere l’omofobia.
Sul passo in più richiesto dal consigliere comunale di minoranza Vittorio Sica scivola ieri in Consiglio comunale la maggioranza di Soverato e mostra le proprie nudità politiche: una coalizione macina voti con tante anime ideologiche al proprio interno che al primo ostacolo politiche arretra e conviene che è meglio tirare in remi in barca e rinviare il tema ad un’altra seduta, magari quando le acque si saranno calmate.
Perché se gli assessori Daniele Vacca e Sarà Fazzari (eredi di una cultura di centrosinistra) nella seduta di ieri sarebbero stati inclini ad appoggiare la mozione, le bandiere del “no” sono state sventolate dalla capogruppo di maggioranza Giusy Altamura e dalla meloniana Maria Rosa Pellegrino.
Entrambe hanno manifestato il proprio dissenso e così per tenere le fila il sindaco Alecci e compagnia hanno fatto spallucce e mandare la palla in tribuna. Si vedrà.
Idee non proprio lineari neanche nell‘opposizione. La mozione è stata presentata esclusivamente da Sica e non a nome dell’intero gruppo di opposizione (LEGGI QUI). Segno che il Ddl Zan non convince tutta la minoranza, calibrata su posizioni politiche non sempre uguali.
Al di là che forse la maggioranza sul tema ha viaggiato a due velocità (solidarietà a Orlando da una parte e rinvio Ddl Zan dall’altro), il problema politico resta. Le elezioni regionali si avvicinano e i venti che portano la voce di una candidatura nel centrosinistra del sindaco Alecci si fanno sempre più insistenti. Bisognerà capire la reazione di una maggioranza così eterogenea, composta da forze civiche anche da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito democratico. Se il Ddl poteva essere uno stress test, è amaramente fallito.
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