“Madri” di Marisa Fasanella, terzo appuntamento della rassegna Liber@Estate a Soverato.
Il romanzo è stato presentato, con la consueta collaborazione della libreria “Non ci resta che leggere”, da Annarita Palaia e Antonio Chieffallo. Ha introdotto il saluto del presidente della fondazione Liber@mente, l'avvocato Sandro Scoppa. Sono undici (più una) le storie che Marisa Fasanella presenta nella sua nuova raccolta di racconti. Un’antologia che squarcia la normalità di vite ordinarie e rivela conflitti e non detti, rivisita gli stereotipi e li trascende, raccontando la mancanza e l’urgenza di una solidarietà propriamente umana, la maternità non patinata, la maternità che non è frutto dell'amore, ma del disamore e della violenza.
L’autrice, che ha già firmato i romanzi “Il male in corpo” (Castelvecchi) e “Nina” (Prospero), inserisce le narrazioni all’interno di una cornice singolare, nei vicoli storti, fuori e dentro le mura di un manicomio. Qui c’è Lena, che appunta su foglietti di carta le storie che ha udito, per non dimenticarle, e le custodisce in una borsa di tela rossa. E poi c'è il vecchio pescatore. L'uomo di Lena, l'uomo che l'aspetterà per tutta la vita, mettendo insieme e ricucendo le sue tante storie.
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