Giovan Battista Durante (Sappe): "Oggi non c’è più sicurezza e la polizia penitenziaria non è stata messa in condizione di garantirla"
26 novembre 2021 12:27di TERESA ALOI
Certo, la pandemia da coronavirus ha avuto un suo ruolo determinante. Ha cambiato la quotidianità cristallizzando assenze e mancanze di socialità. Nella vita normale di ciascuno di noi dove si incontrano persone, si istaurano rapporti affettivi. Dove, di regola, non si sta mai soli per troppo tempo.
In carcere il quadro peggiora: l'isolamento affettivo è amplificato. Tra soluzioni auspicabili anche ragionevoli ma non ancora attuate, riforme che tardano a decollare, trascorrere il ‘tempo della pena’ in ambienti dignitosi e impiegandolo utilmente con lavoro, studio, sport sembra l'unica alternativa a quei numeri che fanno male e che di fatto "bruciano" la ‘speranza’, ovvero la percezione di una società includente. Perché lì, tra quei metri quadrati dove il sole entra a strisce, il sistema delle relazioni affettive crolla e l'isolamento forzato con il mondo esterno diventa una cruda realtà.
In Calabria, nel primo semestre del 2021 - i dati, forniti dal Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sono aggiornati a giugno - ci sono stati 507 casi di autolesionismo, 3 decessi per cause naturali, 1 suicidio, 25 tentativi di suicidio,142 colluttazioni, 14 ferimenti.
E a guardare i numeri, a Catanzaro, nella casa circondariale "Ugo Caridi" a Catanzaro si sono contati 20 gesti di autolesionismo, 3 decessi, 1 suicidio, 5 tentativi di suicidio, 40 colluttazioni.
"Oggi - spiega Giovan Battista Durante, dirigente Polizia Penitenziaria segretario generale aggiunto Sappe - nel carcere di Catanzaro sono presenti 650 detenuti per 470 posti previsti. Il reparto per detenuti con problemi psichiatrici ha 7 posti più 5 per l’osservazione, ma i detenuti con problemi psichici sono 87". Dieci, le persone disabili costrette a vivere su una sedia a rotelle: "detenuti che non possono uscire: alcuni sono anche ristetti in regime di alta sicurezza, perché appartenenti alla criminalità organizzata".
Giovan Battista Durante
Sovraffollamento, ma anche carenze croniche di personale. "Sono assegnate 380 unità di personale e ce ne vorrebbero almeno altre 100" spiega ancora.
E poi, il "problema" relativo ai detenuti con disagio psichiatrico. "Con la chiusura degli OPG (ospedali psichiatrici giudiziari), sono state istituite le REMS (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), ma i posti non sono sufficienti e, spesso, anche gli internati (coloro che dovrebbero essere sottoposti a misure di sicurezza) continuano a restare in carcere. A Catanzaro ce ne sono 3. Inoltre, mentre prima negli OPG venivano mandati anche coloro che avevano un disagio psichiatrico grave, per l’osservazione, questi oggi restano in carcere, perché nelle REMS possono andare solo coloro che sono stati prosciolti (quando c’è posto), oppure se hanno un’infermità sopravvenuta durante l’esecuzione della pena, ma tale da non consentire l’esecuzione in carcere".
E così per Giovan Battista Durante "la vigilanza dinamica e la chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) hanno creato il caos nelle carceri. Oggi non c’è più sicurezza e la polizia penitenziaria non è stata messa in condizione di garantirla. Le rivolte di marzo 2020 avrebbero dovuto costituire il presupposto per ripristinare legalità e sicurezza nelle carceri, ma nulla è stato fatto. Di recente il Dipartimento ha inviato alle organizzazioni sindacali, per le osservazioni, una circolare che rivede il modello custodiale, istituendo le sezioni chiuse per i detenuti violenti, ma a distanza di un mese non è stata ancora emanata. Che fine ha fatto? Noi abbiamo chiesto che vengano istituite anche sezioni per i detenuti con problemi psichiatrici, in attesa di una riforma che li destini in strutture esterne, con personale medico e paramedico, che possa garantire le cure necessarie". Forse, così uno dei tanti problemi verrebbe risolto.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736