Uno degli episodi più inquietanti emerso nel corso dell'operazione - denominata "Sbarre" - è il sequestro di persona ai danni di due minori
07 settembre 2020 10:01Sono 19 le misure cautelari emesse dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha individuato due organizzazioni criminali dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
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Due gruppi criminali distinti che avevano base a Sbarre, quartiere nella periferia sud di Reggio, e che avevano ramificazioni anche in Veneto.
Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Giovanni Bombardieri e dal sostituto procuratore della Dda Walter Ignazitto.
Dei 19 indagati, 17 sono finiti in carcere mentre per due il gip ha disposto la misura cautelare dell'obbligo di presentazione.
Agli arrestati non viene contestata l'associazione a delinquere di stampo mafioso ma alcuni di loro, stando alle indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, avrebbero legami con ambienti di 'Ndrangheta e in particolare con la cosca Serraino. Uno degli episodi più inquietanti emerso nel corso dell'operazione - denominata "Sbarre" - è il sequestro di persona ai danni di due minori.
Nel settembre 2017 avevano sequestrato due minori accusandoli di aver rubato all'organizzazione una discreta quantità di droga che poi era stata rivenduta a uno degli indagati.
I sequestratori sono stati identificati. Si tratta di quattro dei 17 arrestati oggi su disposizione del gip che ha accolto la richiesta di misura cautelare formulata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dai sostituti della Dda Walter Ignazitto e Diego Capece Minutolo. Secondo l'accusa, Giuseppe Chillino, Anouar Azzazi, Gabriele e Andrea Foti avevano sequestrato i i due minorenni costringendoli a rimanere per diversi giorni in una abitazione in via Bolzano e in una cantina di viale Europa. I due sono stati minacciati con le armi, legati e imbavagliati, con l'intento di costringerli a confessare il furto della droga. L'obiettivo era quello di imporre la restituzione o comunque il pagamento. Le vittime sono liberate solo grazie all'intervento di Antonio Sarica, un altro indagato, che si è impegnato ad assumere "in proprio" il loro debito, versando la somma in favore dei sequestratori. Questi ultimi e Sarica sono stati arrestati assieme a Immadin Sellak, Stefano Foti, Demetrio Foti, Vincenzo Gallo, Carmelo Gatto, Pasquale Idone, Antonino Frosinone, Anas Amrani, Andrea Pennica, Gianluca Mirisciotti e Alessandro Larocca.
Il gip ha disposto, inoltre, l'obbligo di presentazione per Viktoriya Balastsyr e Sebastiano Repaci. Le indagini sono iniziate nell'ottobre 2017 e proseguite fino allo scorso marzo. Una delle due organizzazioni di spacciatori, guidata, secondo l'accusa, da Luigi Chillino e Gabriele Foti, era più organizzata: ogni componente aveva ruoli specifici, turni e orari fissi per presidiare la piazza di spaccio con relativo "stipendio". I carabinieri hanno trovato pure la contabilità del gruppo solito, inoltre, a comunicare attraverso pizzini o schede telefoniche intestate a extracomunitari non residenti a Reggio. "Talpa", "avvocato" e "centro" erano alcuni dei termini criptici adottati dagli indagati per non essere identificati e allo stesso tempo dare agli altri affiliati alcune "comunicazioni di servizio".
Le indagini hanno anche svelato le mire espansionistiche che hanno condotto alcuni degli associati a spostarsi sul territorio nazionale ed a svolgere una parte della propria attività di spaccio in Veneto. Diretto, secondo l'accusa, da Antonio Sarica, invece, il secondo gruppo che aveva la propria base operativa tra il rione Sbarre e il viale Calabria. Era più ridotto come numero di componenti e mezzi operativi ma, allo stesso tempo, intratteneva rapporti con soggetti vicini alle famiglie di 'ndrangheta Tegano e Molinetti. Proprio dalle cosche si rifornivano gli indagati muovendosi con agilità nel sottobosco criminale reggino. Durante le indagini sono stati sequestrati 8 chili di marijuana e 250 grammi di cocaina.
I NOMI:
CHILLINO Luigi, nato a Reggio Calabria il 05.08.1985;
AZZAZI Anouar, nato a Casablanca (Marocco) il 22.8.1984, detenuto nella casa circondariale di Cosenza;
FOTI Andrea, nato a Reggio Calabria 15.5.1981;
SELLAK Imaddin, nato a Reggio Calabria il 4.1.1999, detenuto nella casa circondariale di Reggio Calabria;
FOTI Gabriele, nato a Reggio Calabria il 2.10.1992, detenuto nella casa circondariale di Reggio Calabria;
FOTI Stefano, nato a Reggio Calabria l’1.7.1972;
FOTI Demetrio, nato a Reggio Calabria il 3.1.1994;
GALLO Vincenzo, nato a Reggio Calabria il 19.1.1989, sottoposto agli arresti domiciliari a Reggio Calabria;
GATTO Carmelo, nato a Reggio Calabria il 27.1.1989;
IDONE Pasquale, nato a Reggio Calabria il 28.7.1989;
FROSINONE Antonino, nato a Reggio Calabria il 26.12.1993;
AMRANI Anas, nato ad Isola della Scala (VR) il 28.5.1998;
CHILLINO Giuseppe, nato a Reggio Calabria il 19.3.1965;
SARICA Antonio, nato a Reggio Calabria il 28.11.1988;
PENNICA Andrea, nato a Reggio Calabria l’8.12.1998;
MIRISCIOTTI Gianluca, nato a Reggio Calabria il 14.11.1989;
LAROCCA Alessandro, nato a Reggio Calabria il 12.6.1993;
(obbligo quotidiano di presentazione alla P.G.)
BALATSYR Viktoriya, nata a Kremenchuk (Ucraina) il 15.2.1998;
REPACI Sebastiano, nato a Reggio Calabria il 17.12.1986.
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