Durante la serata di venerdì 14 ottobre, alle ore 22.00 circa, giungeva chiamata sulla linea 113 che un soggetto stava sparando in strada nel Comune di Sorianello, immediatamente veniva inviato personale della Polizia di Stato, ed in particolare gli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia unitamente al Commissariato di Serra San Bruno.
Sul posto venivano rinvenuti 11 bossoli di calibro 7.62, compatibili con un kalashnikov, che un individuo aveva esploso all’indirizzo di alcune auto parcheggiate davanti una palazzina e poi all’indirizzo dello stesso stabile, impattando contro il balcone di uno dei condomini.
Poco dopo era giunta una telefonata al numero di emergenza ove venivano segnalati nuovi spari, stavolta presso l’abitazione indipendente di un uomo residente sempre nel Comune di Sorianello. Su questa seconda scena del crimine venivano rinvenuti ulteriori due bossoli calibro 7.62, stavolta esplosi all’indirizzo della serranda del garage dell’abitazione oltre che sull’autovettura lì parcheggiata.
Grazie allo scrupoloso lavoro investigativo svolto dai poliziotti, era possibile ricostruire puntualmente la dinamica degli eventi, venendo così a conoscenza che lo stesso uomo che poco prima aveva denunciato di aver ricevuto dei colpi d’arma da fuoco nella sua abitazione, era in realtà l’autore anche della prima sparatoria, avendo poi simulato l’agguato armato a suo carico solo al fine di sviare le indagini.
Infatti, dagli accertamenti espletati durante la notte dagli investigatori, emergeva che l’uomo, nella mattinata precedente, aveva litigato con la moglie, al punto che quest’ultima si determinava ad abbandonare il tetto coniugale, trasferendosi presso il condominio ove risiedevano alcuni suoi parenti.
Con chiara finalità intimidatoria, quindi, l’uomo si sarebbe recato poi in tarda serata sotto l’abitazione della moglie, esplodendo colpi d’arma da fuoco e minacciando direttamente sia la donna che le loro figlie minori.
La Procura della Repubblica di Vibo Valentia diretta dal Procuratore Capo Dr. Camillo Falvo, si determinava pertanto all’emissione di un decreto di fermo di indiziato presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia per i delitti di: minacce aggravate dall’uso delle armi, porto e detenzione abusiva di arma e munizioni da guerra, simulazione di reato, ricettazione e esplosioni pericolose in luogo pubblico. All’esito della successiva udienza veniva convalidato il fermo e poi confermata la misura cautelare della custodia in carcere.
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