di VINCENZO SPEZIALI
Un altro pezzo di storia va via e si conceda con garbo e signorilità, che mai gli ha fatto difetto a zio Guido Rhodio.
Al di là dei rapporti di parentela con mio padre -del quale era un cugino lontano- ho sempre avuto un buon rapporto personale e politico con lui, sin da quando varcai le porte della sede storica della DC calabrese, in Via S. Nicola a Catanzaro.
Vi sono molti ricordi in questo momento che si affastellano nella memoria, come quando zio Guido da Presidente della Giunta Regionale,in un biennio terribile (poiché parliamo del 92/94), dovette pure e persino, guidare la 'ridotta' truppa del PPI in Calabria, nel mentre ricopriva anche il ruolo di Vicepresidente del Comitato delle Regioni a Bruxelles.
Mai ho visto un cedimento da parte sua, anzi sfoderava una resistenza indomita, sostenuta dalle sue profonde convinzioni, portate avanti con coerenza e altruismo.
L'ultima volta l'ho visto -come sempre- alla Messa della Santa Pasqua a Squillace, rimanendo seduti vicino e scambiando qualche parola, prima dell'inizio della sacra funzione.
Lui era presente a se stesso, con tutta la sua profondità di animo e di credente.
Ecco, anche questo, soprattutto questo è stato Guido Rhodio.
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