DI VINCENZO SPEZIALI
Premessa: parlerò da 'commentatore' e non da politico, pur se in me le due 'attitudini' si fondono -credo pure con efficacia e credibilità (solo Fiorita, con la sua 'miserevole' cortigianeria avrebbe da obbiettare...ma chi se ne frega...l'effimero viene spazzato da venti matti e potenti, prima o poi, tardi o subito...senza nulla aggiungere!)- quindi mi attesto sulla cronaca di tre dichiarazioni, ovvero quelle di Aldo Casalinuovo e Fabio Celia e poi del...solito 'grillo parlante', cioè Franco Cimino, il quale dice e non dice, ma fa(rebbe?!) trasparire il suo ennesimo 'dolore', di non essere nemmeno questa volta -per l'ennesima volta!- nominato Assessore, benché qualcuno, al solito (parrebbe?) glielo avesse ventilato, di sottecchi o in soffuso 'Dolby Surround'.
Che dire? Sic (non)transit gloria mundi!
Partiamo da 'Alduccio' Casaliuovo: la persona mi è cara, carissima, un amico vero, parte dei miei affetti personali, familiari e amicali.
Mario, suo padre, poi, mi voleva un gran bene e per di più fu grande amico ed esimio collega di mio nonno in Parlamento, oltre che estimatore del mio bisnonno, Tiberio Evoli, leader nazionale del socialismo riformista italiano (nel cui Gruppo Parlamentare, da lui guidato, erano iscritti, tra gli altri, persino, Francesco Saverio Nitti ed Ivanoe Bonomi, oppure Leonida Bissolati e Filippo Turati), il quale, sempre il mio bisnonno, essendo di Melito Porto Salvo, non è paragonabile all'attuale Sottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi (pure essa di Melito), che a sua volta, avrà la delega, magari, per 'portare i caffè', durante i vertici bilaterali internazionali, in luogo della Farnesina.
Tornando ad Aldo, invece, ho letto con attenzione le sue parole di 'spessore', ma soprattutto e principalmente, la sua interpretazione in merito a questo politicante trasformismo -quindi di per sé non allocabile, nell'ambito politico- sfociato poi in autentico 'mercimonio' di cariche pubbliche, quasi fossimo in presenza di una moderna simonia laica.
Dal suo punto di vista -e se fossi di sinistra lo condividerei pure- Casalnuovo ha ragione: si, ragione da vendere!
Fiorita non merita nemmeno una stigmatizzazione, asserragliato com'è in un 'Palazzo d'Inverno', che a sua volta non capisce, che a breve verrà espugnato dalle forze sane di una contemporaneità poliedrica e multiforme, la quale non è solo olocrazia, bensì altro, anzi un combinato disposto.
Appare quindi, una spietata fotografia, in un mondo in 'cupio dissolvi', quello piddino -difatti Alduccio lo paragona, giustamente, "un puntino nello spazio"- e, ai dem, ciò ben gli sta, perché prima hanno 'affossato' prestigiose candidature a Sindaco di loro stessi esponenti, ovvero non solo Aldo Casaliuovo, bensì lo stesso Vaierio Donato e poi si sono accodati ad un caravanserraglio hippysinitrorso di radical-chic e tardo sessantottini (in salsa di Morzello, per altro buonissimo, contrariamente a costoro) di Fiorita e i suoi 'originali fioriteschi', i quali ben si guardano di aderire al PD (ma cosa sono? Di sinistra, una nebulosa o neobrigatisti ideologigi?), anzi, godono pure a mettere zizzania e in difficoltà lo stesso Partito Democratico.
Vi è poi, l'intervento di un altro mio amico, Fabio Celia, il quale notifica, (ri)annuncia e conferma, le sue irritirabili dimissioni, seppur con uno stuolo di sinceri ringraziamenti -ma ai silenti corresponsabili di una palese 'Waterloo' piuttosto che autentica'Caporetto' del suo stesso Partito, insomma il solito PD, vero convitato di pietra, in questa disdicevole partita- e aggiunge 'stllettate', con il garbo e lo stile gentile, che onestamente, gli è proprio (lo dico veramente!), verso chi ha sollevato al loro interno perplessità, dubbi, lecite o reali critiche, soprattutto a fondamento di una identità e a richiamo di accordi politici ben precisi, all'atto dell'indicazione a favore di Nicola Fiorita, noto Fernandel (ma solo per l'eterna risata) dei nostri giorni.
Si, da una parte gli 'ectoplasmi' piddini, Nicola Irto, Domenico Giampa` ed Ernesto Alecci, i quali in questa occasione, li ho visti meno 'reperibili' o presenti, di un qualsiasi latitante in fuga e dall'altro lato, strali (per me ingiusti), nei confronti di autentici galantuomini come lo stesso Aldo Casaliuovo, oppure il mio vecchio collega in Consiglio Comunale, Nicola Ventura.
Altro che 'predicozzi': fossero capitato a me le insolenze e le derisioni destinate a questi ultimi, avrei avuto ben differenti reazioni, anche al netto di un certo non so che, in merito a verbosita` e non solo essa, cioè con modalità molto, ma molto ma molto diverse, stile....Cesare Romiti (ci si vada a vedere l'intervista di costui a Mixer, nel 1985).
In ultimo, non per importanza (ovviamente?!),
l' 'aeternus Ciminum' , cioè l'ex Segretario Provinciale del mio Partito, cioè la DC, il quale non ho capito -e lui fa di tutto per non farlo capire, poiché conoscendo Franco, non se la vuole 'guastare'- se nel fare i complimenti al Talerico vincitore (attenzione: prima o poi, chiunque perde e qualcuno quando perde, perde tutto, come diceva Cavour, il quale era un politico con i fiocchi e a cui hanno intitolato strade e piazze, una in particolare, che tanto adoro!), perciò se Cimino fa una giusta disamina sulle infficenze piddine e l'apoteosi (malinconico) di Antonello Talerico (da Firenze, Catanzaro o Cerenzia...vai a saperlo!), mi viene il sospetto che ciò sia dovuto al fatto che pure stavolta, il buon Franco, dedito al manzoniano 'encomio...', sia rimasto illuso e deluso, poiché -come detto in incipit- non vi è traccia del suo nome quale nuovo Assessore (e dire che lui, parrebbe tenerci tanto).
Ahhh...questi venti matti e potenti, che gettano un po' di refrigerio e per taluni...altro ancora!
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