Speziali: "Dal film Operazione San Gennaro alla Telenovela Disorganizzazione Sangiuliano"

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images Speziali: "Dal film Operazione San Gennaro alla Telenovela Disorganizzazione Sangiuliano"
Vincenzo Speziali
  04 settembre 2024 13:35

di VINCENZO SPEZIALI

...e menomale che 'Genny (Sangiuliano) c'è -parafrasando l'inno dedicato alla buonanima di Silvio Berlusconi- e, soprattuto c'è per farmi ridere, in questo momento di tensione, la quale stiamo vivendo a Beirut e in Medioriente, pur se sono consapevole dell'onta che ne avrà l'Italia, assieme alle 'difficolta`' connesse al discredito derivante.

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Già, perche` la vicenda del titolare governativo in materia di cultura (pane e pure companatico primario per il nostro Paese), ormai, al punto in cui siamo arrivati, è uno 'tsunami' bell'e buono per tutti, ma principalmente per il Governo Meloni.

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Se parlo, so, quindi lo faccio con cognizione di causa, poiche` aivoglia a minimizzare da parte dei 'press-agent' di spezzoni della maggioranza (ma non di tutti i componenti la medesima), quanto siano debordantemente velenose, puntigliose, rimarchevoli e pesanti, le richieste di chiarimento, principalmente in merito alla sicurezza personale dei vari Ministri omologhi circa la delega di Sangiuliano.

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Difatti, Palazzo Chigi, le riceverebbe più volte al giorno -quasi con la cadenza di prima, durante e dopo i pasti- da parte delle Cancellerie e dei Gabinetti dei Presidenti stranieri, in aggiunta ai sospiri che sono accompagnati suddette comunicazioni, quasi a voler ricordare la frase sciovonista di De Gaulle: "...ahh, les Italien...".

Insomma, per rifarci ad una nota cantante ed intellettuale degli anni 70/80, ovvero Donatella Rettore, potrei anche io, vista la 'boccaccesca e desolante' situazione,  affermare: "dammi una lametta che mi taglio le vene".

Oppure, dato che, malauguratamente, ci troviamo in ambito parodiale, aggiungerei persino un'altra parafrasi beffarda e parossistica, cioè trasformare il titolo del noto film con Nino Manfredi e il grande Totò, che per l'appunto era 'Operazione San Gennaro', con l'attuale ed appropriato 'Disorganizzazione Sangiuliano'.

Già, perché di disorganizzazione e disastro trattasi, senza se e senza ma, precisando pure che al di là del confermare il mio solito garantismo, per quanto concerne l'ambito penale -ovvero in riferimento alle sole ipotesi di peculato, perché ove mai vi fossero, sarebbero sanabili e quindi immediatamente sanate- rimane comunque, tutta quanta, sullo sfondo e nel concreto, la responsabilità politica e quella ancor più grave di una probabile violazione dei protocolli di sicurezza, 'interna corporis et gestionslis', nei confronti dello Stato e dei suoi partners internazionali.

Si, questa è una cosa maledettamente seria e non una faccenduola da poco, proprio perché investe la tutela di membri di Governo esteri, i quali in un momento di radicalizzazione degli estremisti musulmani, tutti i Ministri della Cultura dei Paesi occidentali -persino la cultura vogliono abbattere gli 'irriducibili' islamisti- quindi soprattutto quelli delle nazioni appartenenti alla NATO e al G7, sono un 'bersaglio ghiotto',  al pari dei loro colleghi delegati alla Diplomazia, alla Difesa e agli Interni.

Che poi, ogni dettaglio dell'organizzazione e delle location dei luoghi di incontro, durante il meeting dei sette grandi dedicato alla cultura, quindi il tutto attinente alle precauzioni adottate per la sicurezza in favore delle personalita` estere, fossero indirizzate a terze persone non inquadrate ufficialmente nello staff del Ministro medesimo mi appare raccapricciante, oltre che sventuratamente, non solo neofita, bensì da impostura politicante.

Insomma, qualora le versione del Ministro fosse vera, sarebbe un 'mistero del Ministero' -come si fa ad inviare a chi non ha titolo alcuno, mail e documentazione simile? Vai a saperlo, ma comunque bisognerebbe chiamare in soccorso, non solo la magistratura, bensì la neuro- ma se dicesse la verità la signora Boccia, allora si che le cose si metteranno male, sia per lo stesso suo 'dante causa' (sempre di Sangiuliano parliamo), epperò pure per la Presidente del Consiglio, la quale al pari di un'allocca, si è bevuta gran parte delle giustificazioni sel suo Ministro, ed entrambi in tempo reale, di volta in volta, sera dopo sera e notte dopo notte, sono stati smentiti alla stregua di due improvvidi.

Si improvvidi, sebbene con le dovute differenze, perché la Meloni è ascrivibile d'ufficio alla categoria dei debolmente (politicamente parlando) creduloni disperati, ma Sangiuliano agli 'sparapallisti' dei sobborghi napoletani, laddove però almeno chi fa ciò suscita risate e simpatia, in luogo a tal costui che certamente di penalmente perseguibile nulla ha combinato, ma la figuraccia destinata all'Italia nel mondo, è incalcolabile.

Altro che 'Genny Delon', oppure 'Bombolo del Golfo Partenopeo', ed anche 'O Ministro innammurato' per finire con il micidiale, inesorabile, inappellabile ma realistico 'Nove secondi e mezzo': qui vi si profila tanto di più, senza meno e con andamento mosso, non certo lento.

Cosa fare quindi? Presto detto: alt, rassereniamoci tutti e -mo` si che ci vuole- a 'boccia ferma', qualcuno di dovere 'riavvolgesse il nastro', chiedesse conto ufficiale al futuro ex Ministro Sangiuliano, rassicurasse i Governi stranieri che ci chiedono giustamente conto circa l'organizzazione a cui dovrebbero partecipare (possibilmente dimostrando evidenza delle nostre risposte, le quali mi auguro vere e convincenti), ma soprattutto all'ex Direttore del TG2 (già in questo Esecutivo abbiamo un altro giornalista, cioè Tajani, che da responsabile della Farnesina 'non brilla' nemmeno lui, quindi la categoria non porta bene alla Meloni), dicevo all'ex Direttore del TG2, si imponessero soprattutto le scuse a colleghi ministri o ex tali, per averli tirati in ballo, scompostamente e sul piano personale.

Lorsignori, infatti, non hanno fatto balenare nomine -per quanto pure a titolo gratuito- a chicchessia: possiamo dire la stessa cosa di chi non sa dove si trova Times Square, affibbia a Dante Alighieri etichette ideologiche apocrife, confonde le epoche di Cristofolo Colombo e Galileo Galilei, nel mentre fa nientepopodimeno che il Ministro della Cultura?

Io, ad uno così,  gli darei il foglio di via, alfine di reindirizzarlo d'ufficio, sui banchi della scolarità primaria o elementare che dir si voglia.

Povera Italia!

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