Speziali: "Il 'canto del cigno' della terza Repubblica: finalmente...e così sia!"

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images Speziali: "Il 'canto del cigno' della terza Repubblica: finalmente...e così sia!"

  21 gennaio 2022 23:16

di VINCENZO SPEZIALI*

"Ahh...les italiens", disse più di una volta il mitico Presidente Francese (fondatore dell'attuale quinta versione della democrazia transalpina), ovvero il Generale Charles de Gaulle.
È si, che il soggetto risulta, giustamente, mitico per i nostri "cugini latini", ed invero pure per qualche italiano come me, però oggi c'è da dire che forse, tra i molti meriti - anche quello di mettersi rispettosamente sull'attenti dinnanzi ad Amintore Fanfani, che dal basso della sua statura fisica lo sovrastava politicamente e il gendarme lo ammetteva, ma solo se si parlava dell'indomabile aretino di matrice calabrese (la madre di Fanfani era cosentina)- dicevo tra le virtù degaulliane vi sarà stata, anche quella della preveggenza.
La frase riportata in incipit, da quanto ne so e da come raccontatomi da politici francesi e libanesi, racchiudeva, certamente, uno sciovinismo tipico del soggetto in particolare e dei suoi connazionali in generale, quasi fosse uno stereotipato pregiudizio, che chiaramente non condivido e che restituisco al mittente, anche ammirando l'idea che hanno i francesi sul loro Stato e sul modo di essere Nazione, pur talvolta contestando -a fronte di concettualità politica- ciò che lede la nostra dignità e i nostri legittimi interessi (dalle BR alla Libia, per esempio).
Ciò premesso, osservando cos'è l'oggi che viviamo, visti i figuranti (manco figuri, sarebbero da definirsi), certamente le Président Général Charles de Gaulle potrebbe avere ragione, pur se da italiano, da politico, da innamorato del proprio Paese -il quale però riconosce le distorsioni e le innefficienze, combattendole- rimango con l'amaro in bocca.
Tralascio i "cambicasacca" -definirli trasformisti sarebbe come insultare la pratica politica di Agostino Depretis, che attuava il trasformismo per le scelte di governo e non per il trasferimento uti singuli dei parlamentari e per il loro tornaconto- poiché sarebbe "sparare sulla Croce Rossa", anzi rischieremmo di fare una vera strage, rendendo l'Assemblea dei Grandi Elettori per il Presidente della Repubblica, non un camposanto di villaggio, bensì il memorial cimiteriale dei caduti per lo sbarco in Normandia, vista l'entità dei morientis.
Già di per sé sarebbe argomento valido, anzi più che valido, validissimo e tristemente esplicativo di una malattia sclerotizzata e diffusa, poiché palesa l'insozzamento delle vestigia statuali, pur riconoscendo come deputati e senatori, non abbiamo vincolo di mandato: l'inflazione della mal pratica, però, rende patologica una sacrosanta guarentigia, in capo a lorsignori, poiché fu pensata, dai costituenti, per rendere politicamente "liberi" i rappresentanti del popolo, non certo "libertini"!
Non parliamo poi, di ciò che resta dei "grillini" e dintorni, posto che la trasansumanza di Montecitorio e Palazzo Madama, l'hanno applicata e implementata, principalmente questa particolare "fauna" che parlava male di tutti i politici (per poi rivelarsi a fronte di una discutibile catarsi, dei politicanti quali sono) e che oggi inscenano -pure quelli che sono rimasti pro tempore nel Gruppo Parlamentare originario!- la versione decadente e grottesca di "Polvere di Stelle" (mi perdonerà la buonanima di Alberto Sordi, noto democristiano di rito andreottiano).
Esempi? Mah, potremmo cominciare dai ghirigori linguistici di Di Maio, attuale Ministro degli Affari Esteri -Mater Dei gratia plena ora pro nobis!- al quale consiglierei di essere più parsimonioso con il congiuntivo e di largheggiare maggiormente con l'indicativo, ma sarebbe il minimo del minimo: l'elenco dimostrativo, a mo' di bugiardino e più folto!

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Prendiamo il Presidente della Camera, tal Roberto Fico, che siede sullo stesso scranno in cui furono seduti Saragat e Terracini alla Costituente e successivamente, nelle legislature repubblicane, tra gli altri, Gronchi, Leone, Pertini, Scalfaro -tutti, poi, Presidenti della Repubblica- ma anche Bucciarelli Ducci, Ingrao e la Jotti (...mi si dirà che dovrei aggiungere Casini, ma costui è un incidente della II Repubblica e ciò dimostra il decadentismo nato dopo il 1994), il quale -sempre il Fico di cui parliamo- ogni volta che apre bocca in questi giorni per proporre soluzioni e meglio garantire lo svolgimento delle pratiche di voto a cui lui sovraintenderebbe, risulta essere più comico di Lino Banfi nel famosissimo film "L'allenatore nel pallone" (e il titolo è indicativo dello stato confusionale di costui).

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Ad inizio legislatura, questo aspirante ad odierno Masaniello (una prece all'originale, per scuse e richieste di perdono: mea culpa, mea maxima culpa!), fu "pizzicato" per l'affare della colf in nero, "coerentemente" ai suoi proclami contro casta e privilegi: uno spettacolo di ipocrisia, il quale fa capire come avesse ragione Pietro Nenni quando sosteneva "a gareggiare tra puri, trovi uno più puro che ti epura"!
E di Grillo? Già di Grullo (pardon, volevo dire Grillo, poi fate voi...), cosa dovremmo ricordare?
Il fondatore del Partito dell'onestà (sempre certa se si trova in capo a lui e ai suoi adepti, mentre discutibile o più precisamente assente nei confronti altrui), è un pregiudicato per omicidio plurimo colposo, il cui figlio è rinviato a giudizio per stupro di gruppo e oggi si trova ad essere indagato per traffico di influenze a fronte di passaggi di denaro sul Blog dei Cinquestalle (chiedo scusa, Cinquestelle, ma la scrittura automatica ne fa di pasticci...), poiché -sempre Grillo!- secondo l'accusa della Procura di Milano, intratteneva per la Compagnia di Navigazione Moby (oggi in concordato fallimentare) rapporti profumatamente pagati con i parlamentari del Movimento, inviando a quest'ultimi chat a fine di perorare le istanze che venivano recapitate al comico in questione (il quale a me mai è piaciuto, in quanto preferisco Totò, Peppino De Filippo, Fernandel e Lois Louis de Funès o al limite il già citato Lino Banfi).
A ricordare ciò, verrebbe da chiedersi se tutti quanti siano in grado di aprire una scatola di tonno o se il tonno non fossero proprio loro.
Cosa dire? Sic transit gloria mundi. Etiam asserta... aggiungerei io.

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*Coordinatore Regionale Federativo Calabria dell'Area di Centro
(Noi con l'Italia, Noi di Centro, Democrazia Cristiana, Popolari Liberaldemocratici e Riformisti, Centro Popolare, Federazione Popolare dei Democratici Cristiani)

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