Speziali: "La vera storia d'Italia (con buonapace di chi l'accetta o meno)"
Vincenzo Speziali
02 agosto 2024 10:24di VINCENZO SPEZIALI
Due persone hanno rilasciato interviste, ed entrambe non rientrano nella mia categoria dei 'simpatici', ovvero Giovanni Toti e Antonio Di Pietro, tutt'e due non 'Coburgo', con cui sono imparentato 'in rigoriris matrimonialis'.
Poi, vi è il resoconto dell'inchiesta 'pignatonesca', ma in essa si annidano e si intersecano, gli 'sfondoni dipietreschi', i quali dimostrerò essere tali, incontrovertibilmente.
Ordunque, iniziamo da Toti, che per inciso, pur essendomi 'indigesto' è trovandolo politicamente 'impalpabile', è pur sempre meglio del tandem Lupi/Colucci, poiché questi due 'tonti e traditori' quali sono, neanche i magistrati li considerano o li prendono sul serio, facendo si che incarnino le fattezze di 'nemici ideologici'.
È vero, Lupi ha passato qualche 'fastidio' per un Rolex, ma solamente questo 'ingenuotto' ha potuto credere che suddetto orologio fosse vero, poiché ad un Ministro quale era lui e con le deleghe che si ritrova, chiunque avesse voluto corromperlo, avrebbe dovuto regalargli una villa e in essa -ove mai costui ce la facesse...sotto tutti gli aspetti fisici!- avrebbero divuto dotarla, persino e soprattutto di bellezze fisiche quali le mie amiche Manuela Arcuri, Raffaella Fico ed Elisabetta Canalis (fossi stato io con esse nonostante i miei prossimi cinquant'anni, avtei fatto, da solo, faville, anzi, per buon cuore, avrei chiamato persino qualche amico di infanzia, oppure il mio unico figlio maschio, alfine di condividere sollazzi sperabili).
Tornando a Toti, che del 'Partitino virtualino' di cui Lupi Maurizio ('nato politicamente' con il mio amico Roberto Formigoni e che, un altro amico, ovvero Mario Tassone, al tempo coevo, da Capo Segreteria Politica del CDU, diede l'ok per farlo divenire, Assessore Comunale a Milano, con quel galantuomo di Gabriele Albertini), dicevo tornando a Toti, persino 'questo qua' -la cui fisicità ricorda l'orso Yoghi e non Marcello Mastroianni del 1950, oppure Alain Delon del 1962 durante il Gattopardo e men che meno Gabriel Garko ne 'L'onore e il Rispetto' o il 'Peccato e la Vergongna'...benché l'ultimo titolo calzerebbe d'uopo- ribadisco tornando al Toti, persino lui, sulla scorta della casistica, qualche cosa giusta la dice.
Posto che egli -e grazie a Dio Onnipotente- non si paragona a Silvio Pellico (...ci mancherebbe altro, visto che il grande scrittore era pure ridotto alla fame durante la sua prigionia nello Spielberg, mentre suddetto 'ex presidentucolo' di Regione, occhio e croce, mi sembra di girovita ancor più espanso di quanto già lo fosse), cose giuste, vere, autentiche ed oneste le ha dette (stranamente consone, visto il soggetto...pardon il 'soggettone grassottello'), nella di lui intervista a 'Il Corriere della Sera'.
"La narrazione è la seguente: io ho davanti come presidente due imprenditori. Uno è un finanziatore dei miei comitati elettorali da sempre, l’altro non mi ha mai dato un soldo. Entrambi hanno una pratica legittima pendente negli uffici regionali e chiedono un interessamento della politica per un celere disbrigo. Se alzo il telefono e sollecito per il mio finanziatore sono corrotto, se lo faccio per l’altro ho fatto un atto di indirizzo politico. C’è qualcosa che non torna"; e ancora:" Spinelli mi ha finanziato nei sei anni precedenti in cui non risultano interventi e ha continuato dopo. La pratica era legittima ed è stata approvata dall’Autorità portuale comunque"; o anche:"Un profondo senso di ingiustizia ed un po’ di impotenza, anche quella di un sistema politico che si è fatto mettere molto in subordine dal sistema giudiziario".
Soprattutto questa chiosa è importante, nonché riveste veridicita` autentica, difatti ci introduce a Tonino Di Pietro, il quale lo sfido pubblicamente a querelarmi, anche perché non avendo io, normalmente il 'vizio' della pazienza (configura, difatti, un'inutile perdita di tempo), ne` propensione al perdono (sono, è vero, democristiano, ma a differenza di Gesù, faccio ed ho, 'un lavoro differente'!), dicevo, lo andrei ad incontrare sotto casa, quindi altro ancora gliene direi e ben altra opera continuerei (notoriamente, me ne sbatto di tutti!).
Di Pietro, si fa passare quale amico e confessore di Falcone e Borsellino, cosa assolutamente falsa e lunare, benché da Falcone mi pottei aspettare di tutto, ma da parte di un autentico 'UOMO', quale era Borsellino, assolutamente no.
Egli, difatti, aveva 'la schiena dritta', adamantina coerenza, coraggio assoluto e fede nelle proprie idee formative o culturali (la figlia Fiammetta, cosi` si chiama, in ossequio, alla militanza ufficiale, del proprio padre, al MSI, che difatti lo candido` -quale nome di 'bandiera'- alla Presidenza della Repubblica, nel maggio 1992).
Adesso il 'Tonino di Montenero di Bisaccia' -ma laggiu`, in quella masseria di cui è titolare, vi sono docce e vasche da bagno? Vai a saperlo!- ribadisco, costui descrive una storia 'pro domo sua' (sarebbe 'latinorum'), in cui si spinge a dire che l'inchiesta milanese a lui assegnata, cioè 'Mani Pulite' -la quale altro non fu che un golpe- era collegata a quella Mafia/Appalti (che adesso, lambisce pure gli ex sostituti palermitani dell'epoca, Gioacchino Natoli e Giuseppe Pignatone, lasciando, stranamente, 'fuori dai giochi inquisitori', Guido Lo Forte -per me gemello scemo di un noto 'antimafioso' quale Violante- e il cooptato senatoriale, Roberto Scarpinato, cioè-cone da definizione di Ilda Boccassini- "l'uomo dal crine narciso".
E visto che ci siamo, ma soprattutto che io racconto sempre la verità dimostrandola pure, sempre la Boccassini, il giorno dei funerali di Falcone -il quale non fu trasferito al Ministero, contrariamente a ciò detto dal Di Pietro, bensì venne nominato su idea del mio amico e galantuomo Lillo Mannino e su disposizione di un altro amico e galantuomo, cioè Francesco Cossiga- dicevo proprio la Boccassini lanciò strali su Di Pietro (&co), dopo le onoranze funebri del magistrato assassinato, accusando i suoi colleghi della Procura milanese, persino di non fidarsi di lui o di non inviare correttamente e in modo corredato, le richieste di rogatoria internazionale al Dipartimento che Falcone dirigeva.
Si stia bene attenti: tutto è reperibile persino su YouTube!
Ordunque, posso accettare siffatte imposture? Ma andassero tutti al 'paese' cantantato (molto bene) da Alberto Sordi, cominciando dal 'grassoccio Toti', il quale, allorquando suoi avversari 'interna corporis' ad uno dei tanti (pseudo)partitucoli attuali ha militato e costoro si sono trovati ad affrontare simili barbarie, mai, dico mai e ribadisco mai, ha levato un lai e un bai in difesa del giusto 'Stato di Diritto'.
Per Di Pietro inceve, ve n'è di più, tanto di più, ed infatti la storia non lo assolvera`.
Io, tra, l'altro...l'ho già ben descritto e nel mio cuore di politico, di intellettuale, persona adusa al mondo sociale e civile, l'ho soprattutto 'condannato', com'è giusto che sia e com'è giusto che si meriti.