di VINCENZO SPEZIALI
Alla fine, io notorio democristiano -coerente, nella pratica, oltre che nell'osservanza della specifica virtù- mi sono ritrovato, per forza di cose ed in base alla ragione ragionata (merce, abbastanza in disuso e fuoricorso) oppure -fate voi!- sulla scorta di un riflessivo calcolo della probabilità quantistica, a tifare (facendolo con il cuore e con lo spirito!) per Ignazio La Russa Presidente del Senato (dico del Senato, mamma mia!).
Il tutto, ovviamente, senza i voti di un notorio brevilineo, piuttosto senile, anzi rimbambito come mai.
Difatti (lo si è visto in TV), nell'aula rossa dell'emiciclo di Palazzo Madama, nel mentre usciva dal seggio catafalcato il vecchietto -un tempo arzillo, oggi pencolante e senza il sostegno della sua, notoria, badante (su costei, tornerò di qui a poco)- il geriatrico tappetto, con scarpette 'rinforzate', alla stregua di un altrettanto bassotto (in questo caso stellato, nonché, quest'ultimo, persino frustato e fantozzianamente sportivo, sempre alla ricerca di un club ben frequentato, a causa della paura di fare brutti incontri!), dicevo il rimbambito nanerottolo, barcollava e si confondeva, nel mentre ricercava, per inserire la scheda tra le mani, una fessura.
Per la verità, costui -cioe` il barcollante- anni fa, dava ad intendere, di avere il chiodo fisso per un'altra fessura, ovvero di diverso genere e specificatamente, in luogo al gentil sesso, ma sono, a mio avviso, antiche leggende, messe in circolo da un ganassa brianzolo, afflitto da egocentrismo ipertrofico.
Oggi no, tutto è stato chiaro, sin dall'inizio, con desolante plasticità, mortificante desolazione, anzi, triste sconcerto, perché si è assistito ad un fallimento in diretta, il quale -se fosse un'opera letteraria, oppure teatrale, ed anche cinematografica- potremmo dargli un titolo beffardo, seppur inesorabile (senza che Gabriel García Márquez, ne abbia a male!): cronaca di una morte annunciata.
Per la storia e ad onor del vero, sul finire degli anni '30 del secolo passato, alfine di far meglio comprendere quanto nessuno volesse perire a causa di effimeri contenziosi, piuttosto che velleitarie intenzioni, fu coniato lo slogan "non morire per Danzica", pure se in quel caso (or ora ricordato) c'era un paranoide quale Adolf Hitler con cui doversi scontrare, mentre oggi, la ridotta (ridotta pure per come si ritrova e per gli esigui numeri che ha) delle truppe del partito azienda -un tempo pieno di vacui fasti e posticci splendori- dicevo quel che resta del 'brevilinismo' (univerbazione tra le fattezze fisiche del leader e il suo presunto, pencolante ed inesistente leaderismo), si ritrovano a farsi falcidiare per cosa e per chi?
Per la guida dello schieramento governativo e della sua compagine? Per un principio di alta politica? Per la Presidenza della Camera? Oppure, in difesa di una personalità quale -che ne so?- Tina Anselmi? O anche, per tutelare (lecitamente) un'altra grande figura -nonche` amica personale e officiante del rito civile al mio matrimonio- ovvero Mariapia Garavaglia?
Anime (non) candide, che vagate come disperati, alla stregua dei dannati, ben raffigurati dalle scritture, nossignore e lo sapete bene: vi siete immolati -cosi` si dice e lo si apprende, dai plurimi mezzi di informazione nazionale- anzi vi siete, collettivamente, suicidati, pur di assecondare bizzosi capricci, lazzi e frizzi, di una donzella paramedica (e non paraaltro!), pur che essa dimostrasse la sua presa, la sua possenza, ad un tipino, molto peperino, qual è Giorgia Meloni.
Quest'ultima, sol perché vien dalla politica -non certo dal mercimonio postribolare, insomma non è una donnaccia, né la tenutaria di una casa chiusa- e sebbene la sua identità culturale e la sua formazione, sono lontanissime dalle mie (le quali restano la migliore, l'unica e sola, ma è la storia a dirlo, confermarlo o dimostrarlo), dicevo la Meloni, a questo punto, mi è simpatica oltremodo, benche`, personalmente, lo fosse già prima e comunque la rispettavo da qualche dì.
Adesso, però, dopo esser riuscita a fare eleggere il suo 'Gnazio' (persona che ho conosciuto, anni orsono, con il compianto Elio Colosimo), la rende, fisicamente irresistibile come Claudia Schiffer e politicamente assimilabile al pari di Margaret Thatcher.
Verrebbe da dire: più di delirium tremens, siamo in presenza di squilibrium demens!
E dire, in merito alle avvisaglie di sconfitta -che come tutte, sono cocenti, ma questa più del solito!- sia il brevilineo, sia la donzella di cui prima (sul dopo, per futuro inteso, non ci scommetterei molto, in entrambi, perché il primo ha una veneranda età, mentre la seconda, senza di lui, dura lo spazio di un mattino, oppure da Natale a S.Stefano, come diciamo a Bovalino), oppure i tristi o foschi presagi di debacle, vi erano tutti, ma l'arroganza, l'inesperienza, la dissennatezza, l'hanno fatta da padroni, perciò ora i due conclamati falliti, si ritrovano con i seguenti problemi: 1) la prima prole (ma persino la seconda), uniti quanto mai, pur di veder smammare l'infermieristica (sarà così definibile?) donzella, faranno fuoco e fiamme, nella casa del loro padre mignon ; 2) dopo di essa -probabilmente?- la sua bionda sodale (che tanto ricorda una bambola in commercio, da sessant'anni!), la quale cercò un 'status maritalis' e si ritrovò con una unione da fiction (benché, di tali opere, il brevilineo, mancato marito eppur quasi consorte, sia un notorio intenditore), dicevo la 'Barbie' in carne e ossa, verrà sloggiata, insieme alla diabolica infermiera (che penso` di essere zarina e persino Catilina; 3) la vecchia guardia degli amici storici del leader bonsai (sempre in virtù della sua statura brunettesca, giammai fanfanesca, perché Amintore se ne sbatteva di cose tanto amene o comunque non lo dava a vedere, contrariamente al nostro contemporaneo), cioè i vecchi e proficui bracci destri del tappetto-un po' bauscia e un po' ganassa- si riprenderanno la scena, con l'aiuto della sua prole e tutti saranno inferociti, nei confronti di questo vecchietto appannato e dall' ambulazione instabile; 4) va da sé, che a seguito e conseguenza di oggi -oltre alle ostilità larussiane (già cosa abbastanza preoccupante per brevilineo e sua badante), vi sarà un muro invalicabile alto quanto il Monte Bianco, da parte di Donna Giorgia (perciò bene, brava, bis!), avverso l'arrogante e presunta parasanitaria meneghina.
Mica male, come prologo di un fallace impero, ma tant'è e così sarà.
Un sola domanda mi attanaglia e presto detto la riporto: siamo sicuri -per quanto concerne il nanerottolo rimbambito- di trovarci innanzi un uomo intelligente?
Boh, vai a saperlo, perché come imprenditore, bisognerebbe approfondire e bene (non con la magistratura, ovviamente e che si risparmi altri show, poiché sarebbe persecutorio ed illegittimo, ottenendo, solamente, di rafforzarlo e nulla di più, purtroppo); invece, nella veste di politico, già lo dico e lo riconfermo, ovvero non siamo alle prese con un fenomeno, bensì un imbonitore ormai in disuso e in disarmo.
Sul punto, difatti, vale ora e sempre il sospiro d'uopo: ah se ci fosse il mio proporzionale!
Vincenzo Speziali
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