Speziali: "Quando il Presidente della Regione non è certo Franz Joseph Strauss"

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  03 gennaio 2023 11:22

di VINCENZO SPEZIALI

"Ah...la vita" cantava nel 1968, in quel di Sanremo -durante il Festival omonimo- la favolosa Shirley Bassey (il cui nome di battesimo è uguale a quello della Temple, la famosa 'riccioli d'oro', la quale divenne in seguito Ambasciatrice degli Usa, nota politica dei Repubblicani Americani e notissima, persino come 'mangiatrice di uomini', però non di giovanottosi latinoamericani, che mai avrebbe smerciato in veste diversa da quel che sono).
Già..."ah...la vita", oppure parafrasando il tutto, dovremmo più consonamente affermare, 'ah...la politica', cioè quella che manca, latita e che per rintracciare, mi viene in mente una cara amica giornalista, ovvero Federica Sciarelli -presentatami da Francesco Cossiga, nel lontano 1993- la quale ancora oggi conduce una nota trasmissione televisiva, su Rai 3, il mercoledì sera: "Chi l'ha visto?".

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Appunto, in mancanza di politica, ma in abbondanza di politicanti, penso, prima o poi, di fare così, poiché della mia materia -la politica per l'appunto- non v'è traccia alcuna!

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Difatti, se si diventa Presidenti della Giunta Regionale, in una qualsiasi Regione, sia in Italia, sia in Europa, sia -che ne so?- a Cuba, (tanto per fare un esempio), bisogna essere poco poco, politici, perciò volare alto, soprattutto se i nuovi poteri iscritti in Costituzione, danno al capo dell'esecutivo locale enormi prerogative, le quali non ha nemmeno il (o, 'pro tempore actualis' la) Presidente del Consiglio dei Ministri.

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Perciò, vi sareste mai immaginati -lo dico a chi conosce, non mi aspetto la politica, ma quantomeno la storia!- un grande ed illustre democristiano tedesco quale è stato Franz Joseph Strauss -cioè il leggendario Presidente della Baviera (dal 1978 al 1988), stimato da altri due altrettanti leggendari Cancellieri della Germania (ed anche loro democristiani, guarda caso, ma non è un caso), cioè Konrad Adenauer e Helmuth Khol- dicevo vi sareste mai immaginati voi tutti (ed io con voi) un uomo così che applica 'campanilismo surrettiziamente apparente' (sarà questo il frangente?), in luogo a quanto dovrebbe fare alle nostre latitudini, persino chi è Presidente della Regione?

Certo che no, perché se la vicenda del corso di laurea a Cosenza (città dei natali presidenziali) e i frottoleschi arruffamenti arrabattati sulla 'Dulbecco' da Occhiuto -mi riferisco a probabilissime sue insipienze- dovessero continuare, significa proprio quanta ragione ho nel descrivere minuziosamente la perifrasi in incipit, con tanto di preambolo e al netto di chi vuol mettere e togliere qualcosa, circa la persona.

Parliamoci chiaro, tal costui dovrebbe garantire anche l'armonia convivenziale delle varie aree regionali, senza prestarsi a battaglie di campanilismo becero, a loro volta dal sapore 'marchettistico' (sempre politicumemente parlando).

Cionondimeno, una decisione decretale, seppur indietro negli anni, non può esser annullata nottetempo, come se nulla fosse e in assenza di passaggi formali: siamo innanzi ad un sfondone normativo e giuridico, fatto notare e bene, da un giurista serio quale è il mio amico prof. Valerio Donato, che al pari di tanti, sta conducendo una battaglia seria, forte del fatto di essere pratico di sistemi universitari, per di più catanzaresi e non certo 'bruzi' come è qualcun altro...e ho detto tutto.

Mi rendo conto come sia difficile la materia che -tra le tante-  dovrebbe maneggiare e bene il Presidente della Regione in carica (e lo è a fronte di una strana legge elettorale, la quale fa sì che il Capo della Giunta non sia eletto direttamente, ma è il risultato dei voti di tutti i candidati al Consiglio Regionale e la strana medesima legge è impropriamente una che può definirsi 'elezione diretta', poiché non prevede sfiducia costruttiva, né voto disgiunto), però non si possono propalare insulsaggini e insolenze, in quanto alla fine, i nodi vengono al  pettine. Sempre!

È vero, su alcune questioni -anche come quelli inerenti alla sanità in generale - in questi recenti anni si sono confrontati (ma pure 'schiantati') molti altri presidenti di regione, come Piero Marrazzo nel Lazio (se non ricordo male e non è così!), ma la politica -quando essa c'è, credibilmente, autorevolmente e rappresentativamente- presuppone una forte azione di indirizzo, equilibrio, visione e non assecondazioni di fondamentalismi pacchianeschi, provinciali e localisticamente ossequiosi in capo al proprio luogo di nascita.
Cerchiamo di rifarci, almeno un tantino -pure pochino - a Staruss, ben sapendo che non trattiamo con uno di questa levatura.

Attendo repliche, per meglio chiarire -in tutti e dettagliati i sensi, ogni aspetto del mio dire e dell'altrui farfugliare (o discutibilmente praticare...capendoci al volo e anche per interposta persona!)- altrimenti, si prenda in considerazione silenziosa ma con conseguenzialiata` dovuta e doverosa, ciò da me esposto, aggiungendo che è come se mi si fosse già ringraziato.

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