Speziali: "Sulla guerra in Medioriente, condivido il pensiero di Agazio Loiero”

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images Speziali: "Sulla guerra in Medioriente, condivido il pensiero di Agazio Loiero”
Vincenzo Speziali
  01 novembre 2024 08:05

di VINCENZO SPEZIALI

Ho avuto modo di leggere con grande attenzione, l'articolo dell'amico On. Agazio Loiero, già pluriparlamentare, nonché Sottosegretario, Ministro e Presidente della Regione, ma soprattutto e principalmente, uomo di spessore culturale.

L'articolo a cui mi riferisco è un'analisi coraggiosa e reale, puntuale ed onesta, in merito al dramma della Shoah ma anche a quanto si dipana oggi, nel tempo che viviamo, proprio da chi discende da quel pogrom nazista, avverso il mondo circostante o nei dintorni di Israele, perciò le ingiustificabile insensatezze dall'attuale leadership di quel Paese, portate avanti, con cruenza raccapricciante.
Insomma, Agazio Loiero, dimostra di essere uno dei pochi tra i moltissimi che parlano -spesso a sproposito!- dicendo cose sagge e autentiche, anche al netto del supporto razionale e della giusta critica.
Condivido, quindi, le sue parole -avendoglielo detto persino in privato, sebbene telefonicamente- non solo poiché coincide o collima con quanto è il mio sentire, rafforzato dall'essere il sottoscritto triste testimone oculare di un massacro genocidiale a cielo aperto e a fronte di una reiterata violazione del Diritto Internazionale, sia a Gaza, quanto in Libano.
Difatti, al punto in cui siamo, è ben oltraggiosamente superato il crimine di guerra, perpetrato proprio da Israele, allorquando sul territorio libanese, cioe` dalla periferia di Beirut, sino al sud del Paese, oppure includendo parte della Valle della Bekaa, emette ordini di evacuazione dei civili, ordunque annunciando imminenti raid aerei, non solo contro strutture di Hezbollah, bensì colpendo strade, ospedali, dispensari sanitari, istituti di credito, scuole, stazioni televisive, abitazioni condominiali, oltre a zone mai nel passato prese di mira, cioè le aree popolate dalla comunità cristiana (quasi a voler intenzionalmente rinfacciare una nuova guerra civile).
Netanyahu, insomma, inseguito da vicende giudiziarie che potrebbero portarlo dritto dritto in galera, non solo per disposizione dell'Alta Corte di Giustizia Internazionale dell'Aja (ICJ) -la quale ha emesso nei di lui riguardi un ordine di arresto- rischia anche e soprattutto, l'incarcerazione, in luogo alle indagini dei magistrati dello stesso Stato Ebraico (e pure ciò lo ricordava Loiero, mentre io lo ribadisco da tempo) e quindi tale escalation bellica, risulta, palesemente, uno sporco gioco mirante a sopravvivere per l'attuale Premier israelita.
Lui, perciò non ha via di scampo e soprattutto spera di vincere da qualche parte, non tanto per dimostrare il raggiungimento della sicurezza del Paese, bensì per essere considerato eroe e di sfangarla nei procedimenti giurisprudenziali in corso.
Poi, si sa, che Netanyahu, sia persino aduso ad impicciarsi di affari interni ad altri Stati, quali l'Italia -laddove la recente inchiesta milanese mette in evidenza interferenze di agenti del Mossad- anzi è confermata l'intollerabile invasivita` di costui, il quale o non rammenta o fa finta di rammentare, che il Paese di cui è Primo Ministro, grazie all' 'Operazione Exodus', disposta da De Gasperi nel 1947 e supervisionata da Andreotti, ha permesso e agevolato, proprio da parte italiana -eseguendo il tutto, in virtù di un accordo con gli alleati atlantici- la partenza di molti ebrei dell'Europa dell'est, verso l'allora Palestina, prorio dai porti pugliesi, segnatamente Bari e Brindisi.
Ciò non ha risparmiato le 'scorribande', a fronte di eliminazione per 'regolare i conti' con i nemici, proprio da parte Israeliana sul nostro territorio (ad esempio l'omicidio dell'attivista Palestinese Adel Zwaiter, nell'ottobe del 1972, a seguito dei tragici eventi delle Olimpiadi di Monaco nel settembre precedente, oppure l'abbattimento del nostro aereo militare Argo 16, nel novembre '73 ed anche alcune stranezze in merito ad omicidi solo apparentemente di matrice criminale a noi autoctona).
Eppure, verso noi italiani e specificatamente i democristiani, da parte Israeliana, mai vi è stata grande riconoscenza di meriti innegabili e del ruolo esercitato, persino concordandolo con gli alleati NATO, ovvero individuandoci, dagli americani in primis, quali elemento compensativo e veicolo dialogante interreligioso (ci si ricordi La Pira, sul punto), sebbene codesta è altra storia.
Certo, persino nella riflessione del plurimo rigurgito antisemita globale -proprio a fronte dei criminosi atti di Netanyahu- convengo con l'On. Loiero, il quale da parte suo ed in chiosa, riporta le parole della Senatrice Segre, non certamente magnanima e accondiscendenze rispetto alle azioni dell'attuale Premier Israeliano, così come io mi ritrovo pienamente pure nel ragionamento esposto nell'intervista a 'L'unità' dall'On. Bobo Craxi, che altrettanto giustamente faceva notare l'assunto temporale dei proficui e speranzosi passi di pace, durante i Governi dello Stato Ebraico, durante le 'gestioni' riformisti.
Insomma, parliamo di gente tipo Peres e Rabin, pagando quest'ultimo con la vita il coraggio della lungimirante visione di convivenza, attraverso la formula invalsa "Due Popoli, due Stati".

 

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