Spirlì a Sky TG24: "Il problema non è Strada, ma evitare 'patrocini'". E sulle regionali: "Proporrò il 14 febbraio"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Spirlì a Sky TG24: "Il problema non è Strada, ma evitare 'patrocini'". E sulle regionali: "Proporrò il 14 febbraio"
Il presidente Nino Spirlì
  18 novembre 2020 11:53

"Il commissario ad acta ha nelle mani tutta l'organizzazione della sanità in Calabria ed è responsabile del piano di emergenza Covid. Noi al momento siamo l'unica Regione senza un piano di emergenza Covid".

Lo ha detto a Start, su Sky TG24 Nino Spirlì, presidente facente funzione della Regione Calabria "Ci siamo assunti, come Giunta e Presidenza - ha aggiunto Spirlì - la grande responsabilità, attraverso delle ordinanze, di andare a cercare posti negli ospedali e garantire i fondi per l'arruolamento di personale sanitario, però oltre questo non possiamo andare perché non abbiamo competenze. Questo balletto strano di commissari, che si sono rivelati scelte sbagliate una dopo l'altra, non fa bene ai calabresi, che stanno proponendo da settimane una gestione condivisa tra Regione e Governo, che sia preparatoria della restituzione dell'amministrazione della sanità alla Calabria".

Banner

"La Regione amministra - ha detto ancora il presidente facente funzioni - agricoltura, cultura, commercio, artigianato, welfare, trasporti e infrastrutture. Sembra che solo per la gestione della sanità qui ci siano degli imbecilli, dei minus habens che non possono gestire la cosa pubblica. Capisco che ci siano state generazioni di politici che hanno attuato una mala politica, ma la peggiore politica ha ceduto il passo al peggiore commissariamento, perché 11 anni di commissariamento non solo non hanno risolto, ma hanno addirittura peggiorato la situazione sanitaria in Calabria. Gli ultimi 18 mesi sono stati i peggiori: 18 mesi nei quali non è stato affrontato nemmeno il piano di emergenza per il Covid. Noi oggi siamo in una situazione drammatica. Non ci possono venire a dire di aprire gli ospedali chiusi se la Regione non ha la competenza. I commissari sono scappati via -ha detto ancora Spirlì - perché hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza, però questa storia non può continuare".  

Banner

SANITA'

Banner

  "Il problema non è che Gino Strada si occupi di emergenza, con Emergency sta già facendo un lavoro eccezionale riguardo ai migranti che vivono una condizione peggiorata dalle carenze sanitarie. Il problema è non giocare su nomi e persone, su figure istituzionali che qui sono importanti" ha aggiunto Spirlì.

"Il commissario ad acta ha un'importanza che in questo momento è veramente incredibile, serve che sia un ottimo medico e un grande organizzatore, perché quello dovrà fare. Evitiamo patrocini, chiamiamoli così, perché non è più il momento".

ELEZIONI REGIONALI

  "Le forze politiche si sono incontrate, io ho incontrato tutti i capigruppo, sia di maggioranza che di opposizione. C'è una data più o meno concordata, sicuramente tra tutte le forze di maggioranza, quelle di minoranza comunque hanno segnalato una necessità e una disponibilità ad andare al voto al più presto, per cui io entro domani incontrerò il presidente della Corte d'appello e segnalerò la data che mi è stata indicata. La maggioranza, anche in Consiglio regionale, ha chiesto il 14 febbraio salvo emergenze, ritengo che sia mio dovere e mio compito segnalare quella data come quella scelta dai calabresi per andare al voto e poi attendiamo la conferma che lo si possa fare" ha aggiunto  il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì a Sky TG24.

EMERGENZA COVID

"Ventuno punti da analizzare sono davvero una tombola. Devono ammettere di essersi sbagliati: se dobbiamo monitorare in maniera agile e rapida la situazione dei territori abbiamo bisogno di tre, quattro, cinque punti al massimo, che fotografino all'istante quello che sta accadendo".  "Sarebbe una cosa saggia - ha aggiunto Spirlì - ammettere l'errore di queste settimane che, dal punto di vista sociale, è costato alla gente. La Calabria si è ribellata alla zona rossa tout court perché noi avevamo già deciso, monitorando i territori, Comuni da fare rossi o arancioni, per chiudere quelle zone. In Calabria, su 402 Comuni, 319 sono piccoli paesini, con meno di 5mila abitanti. Quando chiudo un paese di 600 o 100 persone, decido in quell'istante che quella gente deve morire di fame entro un mese. Intelligenza avrebbe voluto che uno dei criteri fosse lasciato a una scelta politica ragionata tra Regioni e Governo, per stabilire umanamente quello che è necessario sui territori. Non si può essere schiavi di un freddo algoritmo che non tiene conto delle differenze".

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner