"Rimango della mia posizione e sono convinto che non ci sia un luogo privilegiato o meno da parte del virus che, quando deve contagiare, contagia a prescindere dal fatto che ci siano porte finestre, serramenti ben controllati o meno. Ritengo che questa posizione di difesa politica della scuola, in quanto edificio, da parte di questo Governo azzoppato e che spero si azzoppi sempre di più e che finalmente lasci il posto ad un altro esecutivo che possa avere una maggiore adesione con la realtà e con i territori, sia ad un passo dalla fine". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Nino Spirlì a margine di una conferenza stampa a Catanzaro, dopo riunione della la conferenza delle Regioni di ieri sera.
"Ritengo che bisogna sapere misurare territorio per territorio - ha aggiunto Spirlì - quale sia la possibilità di fare rientrare i ragazzi nel loro plesso scolastico. Fermo restando che il termine scuole chiuse è sbagliato. Sono chiusi gli edifici, ma la scuola rimane aperta con una didattica a distanza che sanno gestire bene gli insegnanti e i giovani. che oggi utilizzano gli strumenti tecnologici per l'80% della propria vita sociale e non solo. E' inutile continuare a dire che l'uso di computer, cellulare o tablet stiano creando non si sa quale sturbo incredibile psicologico".
"Insomma: prima eravamo degli stupidi se non eravamo collegati in rete - ha detto ancora il presidente della Regione Calabria - adesso che siamo tutti collegati, in un momento di grandi contagi, sembra che sia indispensabile e necessario stare uno accanto all'altro. C'è qualcosa che non sta funzionando: se gli adulti vengono tenuti lontani da ristoranti e luoghi della cultura e i luoghi d'incontro mentre stranamente milioni di giovani possono andare a scuola nella convinzione che siano tutti al sicuro. Ritengo che siamo al sicuro in tutti i luoghi e in nessun luogo".
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