Spirlì spariglia le carte. Ordinanza sul piano Covid: "Attivare 100 posti letto a Villa Bianca"

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Il presidente Nino Spirlì
  10 novembre 2020 11:23

di GABRIELE RUBINO

Un'ordinanza che sbaraglia tutto. La mancata attuazione del Piano Covid (potenziamento delle intensive e semi-intensive) è stata al centro delle polemiche degli ultimi giorni con tanto di dimissioni del commissario Saverio Cotticelli. Le Asp sono in ritardo con l'individuazione dei presidi da destinare a ricovero dei pazienti stabilizzati negli Hub ma che li congestionano. Così Spirlì, con un'ordinanza predisposta dal delegato al Covid Antonio Belcastro, prende in contropiede tutti e indica Villa Bianca come soluzione per l'area centrale della Calabria. 

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Nel dettaglio sono queste le disposizioni

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Nell'area Nord, per le strutture di Rogliano, Rossano-Corigliano e Paola Cetraro, sia realizzata la riconversione di 74 posti letto di degenza ordinaria e l’attivazione di n. 10 posti letto di terapia  intensiva, COVID-19 dedicati; 

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- nell’area Sud per la struttura di Gioia Tauro sia realizzata la riconversione dei posti letto prevedendo i 40 posti letto disponibili in posti letto COVID-19 dedicati;

- nell’area Centro, per la Struttura di Soveria Mannelli sia realizzata una riconversione di posti letto, prevedendone n. 20 COVID-19 dedicati;

disporre la riqualificazione ed adeguamento della struttura “Villa Bianca” - già sede del policlinico universitario, nel comune di Catanzaro – per la realizzazione di 100 posti letto Covid-19.

"Ad oggi non risultano poste in essere le azioni previste e gli adempimenti di cui al punto precedente in carico ai soggetti attuatori", è la motivazione con cui la Regione ha deciso di forzare la mano con questa ordinanza. "Sulla base delle specifiche richieste del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, veniva ribadito dal Ministero della Salute che gli adempimenti riguardanti la predisposizione e l’attuazione del Programma Operativo per la gestione dell’emergenza Covid ricadevano in via esclusiva in capo al Commissario ad acta stesso, essendo atti organizzativi e gestionali che la normativa riserva a tale soggetto". E ancora "Ad oggi non risultano poste in essere le azioni previste e gli adempimenti di cui al punto precedente in carico alla Struttura del Commissario ad acta".

SPIRLÌ: «CALABRIA NON PUÒ PIÙ ASPETTARE»

"La Calabria - spiega Spirlì - non poteva più aspettare: la lentezza e l’inadeguatezza dei commissari di Governo, e il mancato controllo da parte degli organi superiori, non potevano dettare i tempi e il passo al contrasto al Covid 19 in Calabria".  "Ho preso questa decisione - dice ancora il presidente ff - perché la ritengo l’unica da assumere in momenti come questo. Non possiamo permetterci il tempo delle riunioni, dei confronti e delle proposte: la gente ha bisogno di certezze. Le preoccupazioni e le ansie aumentano quando i rappresentanti del popolo dimostrano incertezze e dubbi. Credo che 234 posti di degenza ordinaria e 10 posti in terapia intensiva, che si sommano a quelli che in questi giorni - grazie alla precedente ordinanza - le Asp e le Aziende ospedaliere hanno attivato, possano essere già un numero tranquillizzante. Questo è il primo passo di un nuovo sentiero. Noi non molliamo, saremo a fianco dei calabresi a prescindere dalle appartenenze politiche e partitiche e al di là degli attacchi mediatici".

"Lavoriamo e non perdiamo tempo in pettegolezzi da social o in strane scritture di stampa provocatrice. Mi auguro - conclude Spirlì - che nei calabresi possa crescere la fiducia in chi li rappresenta, perché noi non indietreggiamo davanti a nessuno. Adesso, però, la cosa più importante è che, con il nostro comportamento controllato e misurato, e utilizzando sempre tutti i dispositivi di sicurezza che ci sono indicati dalle autorità sanitarie (mascherine, distanziamento, detersione costante delle mani), i calabresi restino uniti perché solo insieme ce la faremo".

 

 

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