di PAOLO CRISTOFARO
Ha suscitato indignazione sui social, e non solo, la notizia del bambino (di origini filippine, ma nato e cresciuto in Italia) che, in un centro commerciale del catanzarese, alcuni giorni fa, è stato insultato con la frase "sporco cinese" da un uomo che ha anche sferrato un calcio. (LEGGI QUI)
Tempestivo era stato l'intervento del padre del piccolo, di soli 5 anni, che, dopo aver capito la situazione, ha allontanato il piccolo dall'aggressore, allontanandosi comprensibilmente spaventato per il fatto.
La notizia ha fatto scalpore, tanto da essere etichettata erroneamente come fake news. Purtroppo, invece, il fatto si è verificato per davvero.
Numerosissime le telefonate e le email giunte alla nostra redazione, non solo da altre regioni italiani, ma anche dell'estero, sia di solidarietà al piccolo, sia per comprendere l'assurda dinamica dei fatti.
Stando a quanto riferitoci dalla famiglia del bambino, numerose sono state le chiamate e i messaggi di solidarietà anche a loro (pure dai parenti nelle Filippine) che, comunque, data la portata raggiunta dalla notizia, hanno chiesto di non comparire né di essere menzionati, asserendo di voler dimenticare la brutta vicenda il prima possibile.
A contattare chi, per primo, ha raccontato il fatto al nostro giornale, anche Jasmine Cristallo, ormai nota a livello nazionale per le battaglie condotte contro il razzismo e l'intolleranza. "Ho parlato io stessa, dopo aver letto la notizia, con la persona che l'ha raccontata. E' stata disponibile e cordiale, ma era chiaramente provata, data anche la vicinanza alla famiglia filippina in questione e al bambino. Mi ha raccontato l'accaduto, sottolineandomi anche il legame forte che la unisce alla famiglia del piccolo, vero esempio di convivenza, tolleranza e integrazione", ha detto la Cristallo.
I genitori del bimbo, entrambi filippini, in quel momento, spaventati per l'accaduto, non hanno denunciato l'uomo né chiamato le forze dell'ordine. "E' comprensibile, dato il contesto e la brutta sensazione che hanno sperimentato, in un paese dove rappresentano una minoranza, spesso discriminata", ha aggiunto la Cristallo.
Ora, a giorni di distanza, nonostante lo scalpore e l'interessamento di molte persone, la famiglia vuole tornare all'assoluta normalità, chiedendo la maggiore riservatezza possibile per il bambino e cercando di dimenticare il triste episodio, fortunatamente conclusosi senza traumi per il diretto interessato.
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