25 Novembre si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. A Squillace l’Associazione Culturale Domus Pacis, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha voluto celebrare l’evento inaugurando in Viale Fuori Le Porte, una installazione permanente: una panchina rossa adornata da due paia di scarpette dello stesso colore.
25 novembre 2020 20:00Il 25 Novembre si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. A Squillace l’Associazione Culturale Domus Pacis, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha voluto celebrare l’evento inaugurando alle 15.00, in Viale Fuori Le Porte, una installazione permanente: una panchina rossa adornata da due paia di scarpette dello stesso colore.
“Per ricordare, per commemorare, per omaggiare tutte le donne vittima di violenza”, con queste parole Carla Megna, consigliera dell’Associazione, introduce l’importante monumento. Il luogo non è scelto a caso: luogo di passaggio e di ritrovo per la gioventù squillacese, vuole essere un monito soprattutto per le nuove generazioni. “Per ricordarsi che la violenza non è forza. Che la donna va amata, protetta e difesa”.
L’Assessore alla Programmazione, Franco Caccia, dopo aver riconosciuto l’alto valore culturale dell’iniziativa e le sue radici storiche, esprime il suo ringraziamento alla Domus Pacis e ammonisce “Quando si scopre qualche situazione in cui si avverte l’inizio di un rapporto non sano, dobbiamo avere tutti il coraggio e la sensibilità di denunciarlo, anche alle autorità competenti. Sensibilizzazione e prevenzione rappresentano due leve importanti che dobbiamo utilizzare”. Infine prende la parola il Presidente dell’Associazione Domus Pacis, Don Enzo Iezzi, esprimendo profondo rammarico per i fatti di cronaca.
“Il nostro territorio è macchiato, ancora una volta, da una violenza contro le donne. Pensate, nemmeno il Covid-19 è stato capace di fermare questo”. Il pensiero del parroco va quindi alla lettera apostolica di San Giovanni Paolo II, Mulieris Dignitatem, in cui il Papa sottolineava il ruolo fondamentale che la donna ha nella società. “E allora vogliamo sentirci quello che siamo: tutti fratelli. Aldilà della razza, della cultura, ma soprattutto anche aldilà del sesso. Vogliamo sentirci unica Famiglia”. L’evento si chiude con la lettura, da parte di Elisabetta Conte, delle frasi scritte dalle donne dell’Associazione sulla panchina rossa: “Stringeteci forte, ma non con la forza”. “Ricordate che solo un piccolo uomo usa violenza sulle donne per sentirsi grande”. E infine, anche in questo periodo di quarantena, “Chiedere aiuto si può”. Un ringraziamento speciale va ai volontari senza cui tutto questo non sarebbe stato possibile: Giovanni Valeo e Gaetano Pietropaolo, Giovanni Cerullo e ai componenti del consiglio direttivo dell’Associazione Domus Pacis: Davide Samà, Carmela Facciolo ,Riccardo Spanò e Carla Megna.
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