Squillace, il consiglio quasi deserto. C'era anche la pratica "calda" del diritto di proprietà sugli immobili di edilizia popolare

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Consiglio comunale Squillace
  01 giugno 2020 23:12

di PAOLO CRISTOFARO

Un consiglio comunale finito prima di cominciare quello di oggi a Palazzo Pepe, la sede del Comune di Squillace (CZ). Presenti in aula solamente il sindaco, Pasquale Muccari, e la consigliera del gruppo di opposizione "Squillace in Movimento", Anna Maria Mungo. Era presente anche Giuseppe Facciolo, che sarebbe dovuto subentrare, nella seduta di oggi, al dimissionario consigliere Luca Occhionorelli. Assente tutta la maggioranza e i due consiglieri di opposizione, Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea.

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Tra i punti all'ordine del giorno, che prevedevano pure la nomina del nuovo consigliere, anche la delibera del consiglio del 9 maggio 2020, riguardante la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, per quanto riguarda gli immobili di edilizia popolare. "La maggioranza ha manifestato tutta la sua debolezza disertando la seduta, preoccupandosi esclusivamente di superare apparentemente il problema del conflitto di interessi collegato alla delibera", commenta il gruppo "Squillace in Movimento".

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Sarebbe, infatti, stata convocata già una seconda seduta il 27 giugno. "Attraverso una seconda convocazione per il 27 giugno prossimo - continua l'opposizione - il sindaco spera in un inutile abbassamento del quorum per una convalida illegittima". La questione del conflitto d'interessi, già subito dopo la passata adunanza del consiglio, era stata sollevata dall'opposizione, che aveva parlato di appartamenti facenti parte degli immobili oggetto di delibera di proprietà di membri della maggioranza o di stretti congiunti, contravvenendo a quanto disposto dal TUEL.

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Dal canto suo, il sindaco, Pasquale Muccari, si è detto tranquillo, ma non ha commentato l'odierna seduta disertata, chiudendosi in uno stretto riserbo. Già in occasione del passato consiglio comunale aveva annunciato pubblicamente la possibilità di una situazione legata a conflitto d'interessi, sostenendo però che, a suo avviso, la pratica fosse comunque utile per l'interesse collettivo e per le casse comunali.

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