di PAOLO CRISTOFARO
Tra le assenze del consiglio comunale di sabato scorso, a Squillace, anche la capogruppo di "Squillace in Movimento", l'avvocato Anna Maria Mungo. L'assenza, però, non è stata affatto casuale, ma voluta. Da tempo la consigliera porta avanti una battaglia per il rispetto del regolamento sulla pubblicazione degli atti amministrativi, in riferimento, nello specifico, all'affissione sull'albo pretorio. Criteri meramente formali, per alcuni, importanti per chi, invece, sa che la tempistica celata dietro ogni atto amministrativo, spesso, è cruciale. A comunicare il perché dell'assenza, a seduta conclusa, la stessa consigliera con una nota, nella quale espressamente fa riferimento al problema della pubblicazione di alcuni atti, anche importanti, che, proprio a causa della tempistica di pubblicazione, dovrebbero teoricamente decadere ipso iure.
"Con una missiva indirizzata al segretario comunale, Giuseppina Ferrucci, il primo settembre 2020, si è chiesto all’amministrazione comunale di dichiarare decadute ipso iure le delibere consiliari pubblicate oltre il termine espressamente previsto dall’art. 78 comma 2 Regolamento Consiglio Comunale", spiega nella nota la consigliera d'opposizione Mungo. "Decadenza riconosciuta espressamente, e non poteva essere altrimenti, dal segretario comunale, che spogliandosi di ogni diretta responsabilità l’ha attribuita agli organi collegiali dell’Ente,seppur in tal senso nessuna determinazione e’ stato assunta, con la grave conseguenza di fissare consigli comunali inficiati dalla circostanza che anche la delibera di nomina del Presidente del Consiglio è decaduta, sin dal novembre scorso", spiega la Mungo giustificando così la sua assenza alla seduta di due giorni fa.
"La mancata volontà di ripristinare la legittimità richiesta impone un immediato intervento di S.E. Il Prefetto alla quale e’ mio intendimento rivolgere un appello e sottoporre la delicata questione, anche alla luce della risposta del segretario comunale e del mancato riscontro del Sindaco al sollecito del 23 settembre. Questa approssimazione dell’amministrazione non può essere più accettata, alla luce della gravi conseguenze che possono derivare, alla comunità’ tutta, a causa di condotte e/o atti illegittimi, quali, per esempio, l’adozione di ordinanze di decadenza degli alloggi popolari firmate dal Sindaco, organo politico e non dal responsabile del settore, architetto Antonio Macaluso, deputato sia all’emissione delle ordinanze che all’avvio del procedimento, anch’esso, pare, firmato dal Sindaco", continua la capogruppo di "Squillace in Movimento".
"Se, purtroppo, non si intendono recepire tutte le sollecitazioni ed i consigli che arrivano dalla opposizione a tutela dell’Ente, appare giusto, oltre che doveroso, che siano le Autorità sovraordinate a porre fine a questa persistente e dannosa arroganza istituzionale. Se poi, per il Sindaco, che ama minimizzare tutto, il rispetto delle regole, poste anch’esse, ricordo a me stessa, a tutela della collettività, viene dopo il merito, lo dica apertamente e ne prendo atto, pur continuando imperterrita a mantenere fermo questo modo di concepire il mandato che mi è stato dato dagli elettori", conclude Mungo.
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