Squillace. Lite con coltello fuori da un locale: condannato a 3 anni e 8 mesi un 26enne

di EDOARDO CORASANITI

La discussione sarebbe nata al di fuori da un locale di Squillace per poi sfociare in quello che la Procura della Repubblica cristallizza come tentato omicidio. Oggi la vicenda arriva ad un punto fermo in Tribunale: il gup di Catanzaro, Antonio Battaglia, ha condannato (con rito abbreviato) a 3 anni e 8 mesi Marco Mercurio, 26 anni, di Squillace, difeso dall’avvocato Domenico Chianese, Anselmo Mancuso, Vitaliano Cardamone. 

Da quanto ricostruito dall’accusa, è la notte dell’1 novembre 2016 e dopo una discussione tra Mercurio e un 17enne (rappresentato in giudizio dagli avvocati Spartaco Ponteduro e Annamaria Voci)  quest’ultimo si trova con un trauma toracico. Viene trasportato in ospedale e subisce un intervento d'urgenza. 

Per gli investigatori non c’è dubbio, a provocare la ferita è stato un coltello nelle mani di Mercurio. Durante la colluttazione l'attuale imputato avrebbe anche detto “a costo di farmi un anno di carcere ta jetto na curtedata”.

Alla scorsa udienza la pm Stefania Caldarelli ha chiesto la condanna a 4 anni e 10 mesi, mentre la difesa ha insistito sul riconoscimento delle attenuanti generiche e la riqualificazione in lesioni colpose: al giudice hanno infatti ricostruito la vicenda in maniera differente, portando alla luce una diversa dinamica del ferimento e mettendo in discussione la volontarietà (dolo) della coltellata. Durante il processo è stato anche escusso il perito della difesa, il medico legale Raffaele Gangale, che ha escluso il pericolo di vita per la parte offesa. Il collegio ha accolto sulle attenuanti. 

Ora il giudice dovrà depositare le motivazioni della sentenza. Da quel giorno la difesa potrà valutare i termini e le condizioni per l’appello.

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