Squillace, passa il debito da 100mila euro: 5 voti in seconda convocazione, minoranza assente

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Consiglio comunale di Squillace
  29 dicembre 2023 20:21

di PAOLO CRISTOFARO

Escludendo chi scrive, il pubblico dell'odierno consiglio comunale a Squillace era composto da un solo cittadino. Aula deserta. Forse per il periodo festivo, anche se le altre volte la folla in piedi non c'è mai stata. Il problema però è che pure gli scranni dei consiglieri (sia di maggioranza che di opposizione) erano in larga parte vuoti. Consiglio con numeri ridotti, insomma. Eppure all'ordine del giorno c'era il voto per il riconoscimento (tardivo, poiché l'Ente ha già subito il pignoramento da 100mila euro) del debito fuori bilancio relativo ai lavori dell'edificio dell'ex seminario vescovile. Una pratica "scottante" nella storia amministrativa di Squillace. 

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La questione è apparsa più volte sul nostro giornale. Per quei lavori la Regione Calabria, con motivazioni tutt'altro che leggere, aveva revocato il finanziamento previsto. L'atto di revoca era avvalorato da diciture tra le quali "mutazione illecita del progetto". La regolarizzazione del debito e del relativo pignoramento, votata positivamente oggi (con soli 5 voti e in seconda convocazione), riguardava i lavori della ditta "Giafra", solo una parte dell'intero costo del progetto, che per anni il Comune di Squillace ha cercato di estinguere. Lavori la cui pubblica utilità non è ancora stata resa nota (si può dire senza timore di smentite), a distanza di un decennio, essendo l'edifico di proprietà dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. I dubbi sono più che legittimi. Assente al voto tutta l'opposizione (che da mesi diserta i consigli per protesta), i consiglieri Mesoraca, Zofrea, Mungo, tranne il consigliere Facciolo (che tuttavia collabora di fatto con la maggioranza). Ma assenti anche alcuni consiglieri della stessa maggioranza: Caccia (che è anche assessore al Turismo e alla Programmazione), Aloise, Primerano e Vecchio. Debito passato, dunque, in seconda convocazione - la prima ieri è andata deserta - e con i soli 5 voti dei membri della maggioranza presenti. 

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Passata poi la votazione per un'aggiunta al Piano Triennale de Opere Pubbliche, per via di un'entrata ulteriore, a detta del sindaco, Pasquale Muccari, che ha reso necessaria la modifica. Votato poi il riconoscimento del debito fuori bilancio con la tipografia "Grafiche Falcone". Debito che - stando a quanto riferito in consiglio - ammontava a circa 70mila euro, ridotto a 40mila, per il quale è presente anche un decreto ingiuntivo del Tribunale di Catanzaro.

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