Squillace, spento il rogo di rifiuti dopo cinque giorni. Il punto della situazione (FOTO)

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images Squillace, spento il rogo di rifiuti dopo cinque giorni. Il punto della situazione (FOTO)
Deposito rifiuti Squillace
  09 ottobre 2020 23:15

di PAOLO CRISTOFARO

Cinque giorni di lavoro incessante e rischioso dei Vigili del fuoco. Cinque giorni che sono sembrati lunghissimi ai cittadini, ai pompieri, al sindaco e a quanti hanno puntato gli occhi e i riflettori su Squillace. Del deposito di rifiuti solidi urbani della "Eco Managament" S.p.a. - della quale è rappresentante legale Innocenzo Maurizio Mazzotta e che ha sede a Soverato - non è rimasto nulla, se non le agghiaccianti immagini di quelle fiamme altissime e inarrestabili, della gigantesca colonna di fumo tetro, del vigile estratto in barella, dei residenti in fuga da casa, del via vai di canadair per oltre tre giorni. Ma cosa sappiamo del deposito? Quali saranno le prossime preoccupazioni dell'amministrazione. Insomma, qual è il punto della situazione? Procediamo con ordine. 

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(Quanto rimasto del capannone della "Eco Management")

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LA RACCOLTA DELLA SIECO, LO SMALTIMENTO RIFIUTI, LE DIFFICOLTA' PROSSIME - L'impianto della "Eco Management" è stato autorizzato dalla Regione Calabria nel 2016, con decreto n°2912. Tuttavia, stando a quanto riferito dall'Ente comunale, nonostante nell'impianto finisse anche spazzatura di Squillace, non sarebbe mai esistito un accordo diretto tra il Comune e la ditta. L'appalto per i servizi di raccolta differenziata, a Squillace, lo detiene la Sieco S.p.a.; contratto che è stato rinnovato recentemente. Stando sempre alle indicazioni dell'amministrazione, sarebbe stata sempre la Sieco, direttamente, a portare nell'impianto i rifiuti raccolti in paese. Secondo l'Arpacal, il giorno dell'incendio, come asserito dagli stessi gestori del capannone - quindi senza una verifica effettiva, almeno per quanto ne sappiamo - risultavano esservi, al momento dello scoppio, 900 tonnellate di rifiuti: carta, plastica, vetro, alluminio. Intanto le prime difficoltà post-rogo si sono già fatte sentire. Niente raccolta della carta e del cartone oggi e un camion pieno di plastica, raccolta due giorni fa, sarebbe stato smaltito, soltanto oggi, presso l'Ato di Catanzaro, grazie alla disponibilità nei confronti del Comune di Squillace, vista l'emergenza. Circa 14 famiglie, quelle dei dipendenti, sarebbero al momento senza occupazione

(La distesa d'immondizia)

L'INIZIO DEL ROGO, LO SPEGNIMENTO, LE ANALISI SULL'INQUINAMENTO E BONIFICA - Stando ad alcune testimonianze dei residenti le prime fiamme sono state avvistate intorno alle 14 del 5 ottobre, anche se l'ora esatta non è chiara. Nonostante numerose teorie e sospetti, avanzati da più fronti, non è chiara neppure la dinamica dell'incendio, dato che i Vigili del fuoco pare non ne abbiano fatto menzione nel verbale consegnato al sindaco. Lo spegnimento del deposito è stato lungo e difficile. Cinque giorni di instancabile lavoro di Vigili del fuoco e Protezione Civile, decine e decine di cisterne - tra le quali anche quella maxi proveniente dagli impianti aeroportuali di Lamezia Terme - un via vai di canadair per tre giorni, innumerevoli uomini e mezzi. In questi cinque giorni una nuvola tossica e nera è rimasta nell'aria, spinta dal vento verso il mare e, conseguentemente, anche verso i vasti campi di uliveti che separano la frazione di Fiasco Baldaia dal litorale del golfo. Respirare è stato fastidioso in zona. Negli ultimi giorni, per il cambiare della direzione del vento, il fumo e la puzza si sono avvertiti anche nell'abitato. Problema complesso sarà anche quello di impedire la messa in commercio e la diffusione di prodotti agricoli che direttamente hanno assorbito le polveri, il fumo, le diossine e le varie sostanze tossiche emanate dal deposito.

(Tracce di materiale in alluminio e ferro)

La frazione di Fiasco Baldaia è prettamente agricola e molte della abitazioni dei residenti hanno orti o poderi annessi, con ampie e più piccole coltivazioni. L'Arpacal, già il giorno seguente, ha installato due rilevatori per l'analisi atmosferica. Il primo nei pressi delle scuole di Squillace Lido - chiuse in quella giornata - il secondo a due passi dall'impianto distrutto. I dati - stando a fonti dell'Arpacal - non si avranno prima di una settimana e sono attesi con ansia, ma anche con timore sia dal sindaco che dai residenti. Cosa si è respirato nei cinque giorni di fumo e fiamme e cosa ha depositato la nube tossica per le vie di Squillace e del comprensorio? Diossine sicuramente, ma le analisi, senza dubbio, getteranno luce anche sul contenuto esatto del deposito e sugli elementi chimici sprigionatisi con il rogo. Altra bella grana sarà la bonifica successiva, dato che le cataste di spazzatura bruciata di ogni sorta, ormai impossibili da differenziare, dovranno essere portate da qualche parte. Le prime piogge intense - stando ai dati meteo - sono attese a giorni e preoccupa il fatto che il terreno possa assorbire tutta quella roba, oltre ai fanghi già creati tra spazzatura, acqua e schiuma gettate per lo spegnimento e materiali di scarto. 

(I campioni prelevati dall'Arpacal)

I DUBBI SULLA SICUREZZA E LE POSSIBILI VERIFICHE GIUDIZIARIE - In molti, in questi giorni, i cittadini squillacesi - ma anche dei paesi limitrofi - che si sono chiesti come sia potuto succedere un tale dramma. Interrogativi stanno circolando soprattutto per quanto riguarda il funzionamento dell'impianto, la regolarità amministrativa e documentale, i sistemi di sicurezza per un capannone che conteneva almeno 900 tonnellate di spazzatura in un centro abitato. Anche per queste risposte però, come per i dati dell'Arpacal, bisognerà attendere le verifiche amministrative e giudiziarie che seguiranno. Il caso ha fatto discutere a livello regionale e non solo. Già dalle fila 5 stelle è stata annunciata un'interrogazione parlamentare, anche relativa alle dinamiche dello scoppio, e non è da escludere affatto che le competenti autorità inquirenti locali siano già all'opera per acquisire informazioni in merito alla struttura. Il caso è destinato, sicuramente, a far discutere nei prossimi giorni

(Alcune immagini dalla zona colpita dall'incendio)

 

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