di PAOLO CRISTOFARO
Un consiglio comunale infuocato quello di stasera a Squillace. L'unico momento pacato è stato quello della surroga della consigliera Mellace, dimissionaria, con l'inserimento di Antonio Primerano al suo posto. Sul resto scontri pesanti quasi su tutti i punti all'ordine del giorno. A far scoppiare il finimondo - è il caso di dirlo - la polemica, come risultava prevedibile, sulla costruzione della nuova chiesa di Lido.
La consigliera d'opposizione Anna Maria Mungo, ha sottolineato l'assenza del punto all'ordine del giorno della questione dell'innalzamento del nuovo edificio. "L'accordo con la Chiesa è praticamente quasi conclusa", ha esordito Muccari. "Avete voluto cavalcare la polemica per uno sporco interesse politico, per un progetto che di fatto è stato ritirato. La concertazione è stata difficile. Il committente non voleva addivenire ad una concertazione. Il nostro dibattito politico è giunto all’attenzione del Vescovo. Abbiamo assistito ad una cosa pazzesca. Nel frattempo, le pie donne si sono riunite in Cattedrale per sponsorizzare una progettazione tecnica che nulla aveva a che vedere con l’attività evangelica della chiesa. Una vergogna!", ha urlato Muccari.
Detto ciò il contegno, in aula, ha lasciato posto ad urla e violenti attacchi verbali. "Non è modo di procedere in democrazia. Noi siamo consiglieri come è lei", ha urlato il consigliere Giuseppe Facciolo in risposta al sindaco, dopo un'aspra diatriba con il consigliere Oldani Mesoraca, che lo ha richiamato per le frasi pronunciate contro le riunioni di alcuni cittadini in chiesa. "Non offenda la chiesa e non si rivolga con questi toni parlandone", aveva esclamato Mesoraca. "Intervento tempestivo del presidente del consiglio, Paolo Mercurio per moderare i toni della seduta", purtroppo inascoltato, dato che i toni sono rimasti duri per - con tanto di urla - per quasi tutta la seduta.
Intervento poi del vicesindaco, l'avvocato Stefano. Carabetta. "Il vostro sostegno a quel progetto originario", ha detto all'opposizione, "è distruttivo rispetto agli interessi dei cittadini. Quell'approvazione avrebbe portato alla trasformazione del terreno per i prossimi 200 anni, in maniera irreversibile. La maggioranza Muccari ha approvato all’unanimità l’ampliamento della chiesa, già nel 2016, perché il precedente progetto rispondeva ad un’esigenza obiettiva della comunità. Pronunciarsi in deroga, ora, vuol dire non essere in linea con lo strumento urbanistico e con un governo giusto del territorio.
Ma le polemiche erano destinate a continuare. All'ordine del giorno c'era infatti anche il Rendiconto di Gestione del 2019. Critico l'intervento del consigliere Enzo Zofrea, che ha denunciato, a suo dire, gravi inefficienze. "Relativamente ai titoli I e III è stato effettivamente riscosso 1 milione di euro in meno. Parliamo di una cifra alta di residui attivi, ossia crediti che il Comune non riesce a riscuotere, che dopo l'accertamento deliberato dalla giunta comunale ammontano a circa 4 milioni. Assistiamo alla cancellazione di quasi 1 milione e 200 mila euro di residui attivi, per i quali vogliamo chiedere chiarimenti e verificare eventuali responsabilità. Sommato il tutto registriamo una riscossione imposte pari al 50%. E' grave, bisogna verificare se, per caso, possa trattarsi di imprenditori che dal bene pubblico traggono lucro", ha spiegato Zofrea.
Sul tema si è riacceso lo scontro, stavolta proprio con Zofrea, tra urla e durissime contestazioni. Il presidente del consiglio comunale, Paolo Mercurio, accortosi di alcune riprese in corso, da parte della stampa presente, ha chiesto di non riprendere. Tempestiva e dura la risposta di alcuni consiglieri. "Non esiste un regolamento per le riprese in consiglio comunale e c'è il diritto di cronaca", ha sottolineato il consigliere Oldani Mesoraca. "Non potete rivolgervi così ai colleghi giornalisti", ha aggiunto. "Scrivete anche questo!", ha esclamato ancora Mesoraca. "
In chiusura di seduta - con toni più stemperati, forse per la stanchezza - si è discusso di altre proposte relative al decoro urbano, avanzate dall'opposizione, relative al cimitero comunale, alla zona marina, alle aree cittadine. Scorporate le pratiche relative alle aree PEEP, per la trasformazione in diritto di proprietà, per poterle votare singolarmente ed evitare le espressioni di voto in conflitto d'interesse.
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