Si è concluso poche ore fa il convegno, iniziato venerdì mattina, al THotel di Lamezia Terme, patrocinato dalla Società Italiana di Psichiatria, tramite la sezione calabrese, che ha visto confrontarsi vari esperti, medici e professori, sul tema della stadiazione clinica in ambito psichiatrico. Un tavolo di confronto e di studio con al centro l'esame e l'individuazione delle varie fasi che caratterizzano la manifestazione di un disturbo psichiatrico fino a raggiungere la fase più critica. Individuarle in anticipo significa maggiori possibilità di intervento per i medici e di migliore qualità di vita per il paziente. La conferenza è stata patrocinata anche dalla Società Italiana di Psichiatria Sociale, dalla Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, dall'Università Magna Graecia di Catanzaro, col Dipartimento di Scienze della Salute dello stesso Ateneo, dall'Azienda Ospedaliera Universitaria "Mater Domini" di Catanzaro. Abbiamo incontrato alcuni dei convegnisti per farci spiegare direttamente gli argomenti affrontati con esperti noti a livello nazionale.
"Il tema di quest'anno, dopo tre anni di interruzione di attività fisica, è la stadiazione clinica. Un approccio diverso rispetto all'approccio categoriale alle malattie mentali. Non una categorizzazione rigida, ma un'interpretazione stadiale che ci consentirà in futuro di adattare a ciascuno stadio della malattia il più appropriato intervento terapeutico", ha dichiarato il dottore Pasquale De Fazio, dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, direttore dell'UOC. "Queste occasioni sono molto belle perché mettono in relazione due realtà importanti: l'università e il territorio, qui ben rappresentato", ha detto invece Alfonso Tortorella, ordinario di Psichiatria all'Università di Perugia. "L'intervento negli stadi mentali a rischio è un intervento sull'ambiente in cui vive il soggetto, di miglioramento delle condizioni di vita. Sono patologie che nascono da una base genetica, ma che crescono in riferimento allo sviluppo psicologico", ha proseguito.
"Il congresso è intelligentissimo, su un tema molto importante", ha spiegato Antonello Bellomo, ordinario di Psichiatria dell'Università di Foggia. "I contributi esposti sono di profilo scientifico molto elevato. Si torna a parlare di grosse problematiche inerenti la diagnosi e i primi interventi attuabili, anche precocemente in alcuni campi", ha proseguito il docente. Nel corso del convegno, durante la prima giornata, è intervenuta in collegamento video anche Emi Bondi, prima donna a presiedere la Società Italiana di Psichiatria, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell'ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
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