Stadio Ceravolo, i Cani Sciolti chiedono al Comune un confronto sul primo step dei lavori

"Sono trascorsi ormai due mesi da quando, attraverso la stampa, abbiamo posto una domanda chiara e diretta: cosa prevede il progetto di ristrutturazione dello Stadio Ceravolo, in particolare per quanto riguarda la copertura della Curva Massimo Capraro?". Lo afferma il Catanzaro Club Nicola Pellegrino – Cani Sciolti Catanzaro.

"Sappiamo bene quanto possa essere complessa e onerosa la ristrutturazione di uno stadio. Conosciamo le difficoltà che comporterà per noi tifosi l’inizio della prossima stagione, e ne abbiamo preso atto da quanto emerso nei media e nelle dichiarazioni dell’amatissimo Ing. Floriano Noto. Tuttavia, precisiamo ancora una volta che la nostra richiesta non è rivolta alla società U.S. Catanzaro, che nulla ha a che vedere con quest'opera pubblica, ma al Comune di Catanzaro, in quanto ente responsabile, attraverso fondi regionali, della realizzazione del progetto.

Siamo tifosi. E, come tali, crediamo sia doveroso da parte delle istituzioni darci risposte chiare su cosa accadrà in questo primo step di lavori. Ci sarà o non ci sarà la copertura della Curva? E, nel caso in cui non sia prevista, perché? È una questione economica? E a quanto ammonta l’eventuale differenza necessaria per completare subito anche quella parte fondamentale dell’impianto?

Noi non vogliamo alimentare polemiche né creare divisioni. Vogliamo solo capire. E vorremmo farlo in un confronto civile e aperto, seduti attorno a un tavolo, insieme a chi ha le competenze tecniche e amministrative per fornire risposte, con la partecipazione di altri gruppi e club organizzati.

Il Ceravolo è la casa del popolo giallorosso, è la casa dei tifosi, delle famiglie, dei bambini. Noi siamo quelli che ogni sabato e domenica sfidano pioggia e vento, portando con sé i figli, le compagne, gli amici. Siamo convinti che anche la Curva meriti la stessa dignità degli altri settori, come accade in tanti stadi ristrutturati d’Italia, dove si è scelto di investire nel comfort e nella sicurezza di tutti, senza distinzioni di ceto o di disponibilità economiche.
Chiediamo quindi che venga fatta una scelta netta: il Sindaco Fiorita e il suo team potra' essere ricordato come il Sindaco tifoso, colui che ha voluto e reso possibile la copertura della Curva, oppure come un tifoso occasionale.

La tifoseria organizzata ha dimostrato negli anni il proprio valore, dentro e fuori dallo stadio. Facciamo in modo che questa nuova Curva, che sarà il dodicesimo uomo in campo con una capienza maggiore, possa davvero diventare un’arma in più per i nostri Aquilotti. Il Ceravolo deve tornare a essere un fortino, un luogo che accoglie, protegge e unisce, non che esclude. E per farlo servono strutture adeguate, sicure, coperte, dignitose.

La copertura della Curva non è un capriccio, ma una richiesta legittima da parte di chi, ogni settimana, vive lo stadio con il cuore, la voce e il sacrificio. Non si può parlare di modernizzazione o di progettualità futura, se poi si dimenticano proprio quelli che il Ceravolo lo vivono dal basso, tra i gradoni, sotto la pioggia, e che non chiedono privilegi, ma solo pari dignità.

Chiediamo di sapere ora, non in futuro, se la copertura è prevista o se verrà accantonata. E nel caso, chiediamo pubblicamente che si apra un tavolo politico di confronto per cercare una soluzione insieme, come comunità, come tifosi, come cittadini che amano questa città e questi colori.
Noi ci speriamo. Ma ci speriamo adesso, non domani.

In conclusione, desideriamo suggerire a chi di competenza di valutare nell’ambito dei lavori previsti, la possibilità di riorganizzare temporaneamente la disposizione degli abbonati, prevedendo: lo spostamento degli abbonati della Curva Massimo Capraro nel settore Tribuna Ovest; degli abbonati della Tribuna Ovest nel settore Tribuna Est; mentre il settore Ospiti potrebbe essere mantenuto nella Curva Est. Tale soluzione permetterebbe di assicurare un sostegno caloroso e compatto alla tifoseria di casa ed ospite, garantendo al contempo la massima sicurezza e senza la necessità di interventi strutturali significativi".

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