Stadio Ceravolo, la decisione del Tar: 'chiuso' il punto di ristoro fisso della tribuna

Il Tar Calabria dà ragione alla polizia municipale e conferma il provvedimento di chiusura del Comune. Manca il titolo abilitativo, l'unica possibilità è la vendita di cibi preconfezionati

di GABRIELE RUBINO

Il punto di ristoro fisso in corrispondenza della tribuna centrale dello stadio 'Nicola Ceravolo' deve essere chiuso. E' quanto ha deciso il Tar Calabria avendo accertato l'assenza "di un titolo abilitativo alla somministrazione, presso il punto fisso, di alimenti e bevande mediante il maneggio e la preparazione degli stessi". E' stata quindi respinta la richiesta di annullamento di Kalabria Dolce del provvedimento di chiusura adottato dal Comune. 

L'ordinanza di chiusura risaliva allo scorso marzo, facendo seguito ai verbali della polizia municipale in cui era emersa l'assenza di Scia per il punto fisso. Un assunto riconosciuto nel merito dai giudici amministrativi, mentre la precedente sospensione era stata 'accordata' in ragione dell'approssimarsi del termine della precedente stagione sportiva. 

Nel dettaglio, nonostante i documenti prodotti dal privato, è stato rilevato il non "possesso del titolo abilitativo con riferimento alla somministrazione di cibo e bevande nel punto di ristoro fisso", ma semmai i titoli effettivamente riconosciuti riguardano i 'punti mobili' e, comunque, al massimo la semplice vendita di cibi preconfezionati escludendone la manipolazione e preparazione. 

Tant'è che l'unico spiraglio ammesso dal Tar è il seguente: "salva la valutazione dell’amministrazione in ordine alla compatibilità dei titoli abilitativi del ricorrente in riferimento alla sola vendita di prodotti preconfezionati nel posto fisso". Ma niente somministrazione di bevande e alimenti. 

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