"Da più parti categorie imprenditoriali calabresi lamentano la scarsa disponibilità a lavorare di giovani e meno giovani nel settore della ristorazione e nel settore turistico, attribuendo la responsabilità a forme di sussidio come il reddito di cittadinanza. Il settore turistico è un settore ad alto livello di sfruttamento, sono diversi i casi denunciati in cui si evidenziano irregolarità nei contratti e lavoro nero o grigio", così esordisce l'Unione Sindacale di Base.
"Lavoratori che dai manager di resort, alberghi o ristornati chiamavano ad personam ragazzi per lavorare dalla sera alla mattina per 15 € a notte, - quando pagano - questi sono i “prenditori” calabresi che oggi NON trovano manodopera, quelli che si lamentano. Gli altri quelli che rispettano le norme di sicurezza e di rapporto di lavoro NON scrivono o comprano pagine di giornale per lamentarsi che non trovano giovani disposti a lavorare", continua il sindacato.
"Quando sono disposti questi “prenditori” con USB facciamo le verifiche di quanto gente è stata assunta regolarmente con contratti stagionali e non; e quanti abusivamente mantengono in nero tanti nostri giovani alla ricerca di un minimo di sostegno economico. Attribuire la mancanza di personale al reddito di cittadinanza è ipocrita, come USB siamo per l'estensione del reddito sociale per tutti e sposiamo le varie campagne che vanno in questa direzione. La disoccupazione è un problema serio per la nostra regione e non si può attribuire la responsabilità a "giovani fannulloni " che non hanno voglia di lavorare, il precariato in Calabria supera il 40% tra i giovani e di politiche attive non se ne vede l’ombra, anzi si continua ad assumere anche nella pubblica amministrazione con contratti della più becera precarietà", continua l'USB.
Conclude: "È una retorica criminale, SABATO 29 maggio alle ore 16 l'unione sindacale di Base svolgerà un banchetto a Tropea capitale del turismo proprio contro lo sfruttamento dei lavori stagionali, promuoviamo iniziative di questo tipo perché siamo e saremo sempre dalla parte debole della società con chi è costretto a vivere del proprio lavoro contro chi vive del lavoro e sudore altrui".
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