E' esploso un derby fra alcuni titolari degli stabilimenti del Catanzarese che lamentano le difficoltà di reperire personale "per colpa del reddito di cittadinanza" e dall'altra parte chi accusa gli imprenditori di offrire compensi da fame, o quanto meno non convenienti. Mario, giovane calabrese di 19 anni, ha molta voglia di lavorare ed è stato assunto da uno stabilimento di Soverato. In questo caso, il ragazzo dice che dopo il colloquio: "E' stato trovato l'accordo su orario e paga. Una proposta corretta". Ma non è stato sempre così. "Un'attività mi aveva proposto ore indefinite e stipendio da definire. Impossibile accettare di essere schiavo", racconta Mario.
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