di PAOLO CRISTOFARO
Stalettì non ci sta. Scoppia il caso relativo all'installazione di un'antenna per telefonia, alta oltre 30 metri, che dovrà sorgere in località "Melindoni". La notizia si sta diffondendo in queste ore, insieme al link per una raccolta firme volta a bloccare i lavori. L'iniziativa di protesta è sostenuta dal Comitato "No antenne Stalettì". A preoccupare i residenti soprattutto il possibile impatto sulla salute pubblica oltre che sul paesaggio.
"I cittadini sono preoccupati per le dirette, immediate e gravi conseguenze per la salute pubblica derivanti dalla suddetta installazione, sul nostro territorio, vicino a private abitazioni. Premesso che la popolazione del quartiere non è stata preventivamente informata dell'installazione di tale antenna, i cittadini avrebbero potuto manifestare le proprie perplessità", si legge in una nota del Comitato. Non è stato considerato l'impatto paesaggistico di tale antenna e il conseguente impatto economico sul valore delle proprietà della zona; a ciò si aggiunga che il nostro paese ha già superato il limite consentito così come rilevato da uno studio Arpacal."
"Le radiazioni elettromagnetiche emesse dalle antenne 5G possono avere effetti negativi sulla salute umana. Difatti, secondo uno studio dell'Istituto Ramazzini, esiste una stretta correlazione tra l'esposizione a lungo termine a radiazioni radiofrequenza (RF) e lo sviluppo di forme tumorali e leucemiche", prosegue la nota del Comitato, postata per sostenere la raccolta firme. "Alla luce di quanto esposto, i sottoscritti ritenendo che possa essere leso il loro diritto alla salute, il
diritto alla loro integrità fisica dalla continua ed ininterrotta esposizione alle radiazioni elettromagnetiche emesse dalla stazione stessa, chiedono che venga sospesa immediatamente l'attivazione, con conseguente immediata sospensione della procedura di installazione dell'antenna sita in suddetta località, con conseguente rimozione delle parti fino ad ora realizzate", concludono nella nota i cittadini.
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