Stalking al femminile a Lamezia Terme: una madre racconta la storia della figlia tra minacce e violenze (VIDEO)

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Una donna vittima di stalking
  10 luglio 2019 13:38

di EDOARDO CORASANITI

LAMEZIA TERME- “Mia figlia non vive più, piange durante la notte, si spaventa, urla, grida, ha paura”. Paola e Claudia (nomi di fantasia) sono madre e figlia vittime di persecuzioni, di pedinamenti, di violenze fisiche e mentali da parte di altre due donne.
La storia di stalking tutta al femminile è iniziata sul posto di lavoro, quando un normale rapporto professionale tra Claudia e una sua collega diventa ambiguo. Quest’ultima vuole un ancora più attenzioni da parte della ragazza, ma le attenzioni non sono ricambiate come la donna vorrebbe. Non reagisce bene ed inizia l’inferno per Claudia e Paola, fatto di continui messaggi su Whatsapp, su Facebook, pedinamenti, appostamenti, minacce.
Finché dalle parole non si passa ai fatti, dalla voce non si arriva alle mani, proprio nel centro di Lamezia. Davanti alle amiche di Claudia, davanti a quella che era la vita normale di una ventenne.

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Ora c’è la violenza fisica, per strada, tra la gente. Anche fare la spesa al supermercato rischiava di essere un’occasione pericolosa, buona per le due stalker di trovare sponda al loro gioco. Oltre al dolore anche l’umiliazione. Oltre all’incredulità anche la paura costante di essere attaccate per strada.
Non è più facile la vita di Paola e Claudia ma che oggi riescono a dare forma al loro dolore: “La nostra vita è cambiata”, dice con tristezza Paola, costretta a vedere sua figlia nel cerchio della debolezza.
Poi sembra esserci una luce, un provvedimento di allontanamento del giudice di Lamezia, che ordina alle due donne di tenersi alla larga da Paola e Claudia. Ma le due stalker sembrano essere sorde e continuano rovinare la vita a madre e figlia. L’ultimo episodio, anche questo documentato da denunce ed intervento dei carabinieri, proprio pochi giorni fa in un locale del lametino.
Ora l’appello della madre: vogliono solo ritornare ad una vita normale. E chiedono di nuovo l’aiuto delle forze dell’ordine e della magistratura.

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