Stalking e auto incendiata, parla l'ex assessore Mungo: "Fiducia nella giustizia. Il Comune di Catanzaro mi ha lasciato solo"

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Pordenone-Crotone

  19 ottobre 2019 17:11

Minacce, una macchina bruciata ed un prolungato stato d’ansia. I brutti ricordi riaffiorano, ma da oggi hanno un sapore diverso. I carabinieri hanno disposto l’obbligo di firma per i presunti responsabili di atti persecutori nei confronti di Giampaolo Mungo (Leggi qui). L’ex assessore all’Ambiente del comune di Catanzaro rivede un po’ di luce: «Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, nella magistratura e nelle forze dell’ordine. In questo caso specifico, che mi ha visto vittima, voglio ringraziare per la professionalità dimostrata il nucleo operativo dei Carabinieri e la stazione Bellamena di Catanzaro che sono stati nei miei confronti dei veri e propri angeli custodi. Un ringraziamento che estendo agli avvocati Giuseppe Pitaro e Vittorio Ranieri».

Mungo prosegue con una riflessione amara: «Questa vicenda è la dimostrazione plastica, purtroppo, che per fare il proprio dovere di amministratore pubblico, che ho svolto con diligenza, dignità e onore, si rischia di pagare un ingiusto dazio. Ho sempre applicato scrupolosamente regolamenti e leggi e mi è accaduto tutto questo. Ho subito tanto, da oggi è intervenuta la giustizia».

«Voglio sottolineare – rivela Mungo- che da parte dell’amministrazione comunale, sia dalla parte politica che da quella burocratico-amministrativa, sono stato lasciato completamente solo. Mi auguro ora che l’amministrazione comunale, in tutte le sue componenti, applichi la legge ed i regolamenti in materia di abusivismo commerciale, senza far più finta di nulla».

Per paradosso Mungo è stato “costretto”, in tutti questi mesi, a rivedere i presunti responsabili, quotidianamente, nel tragitto necessario ad arrivare al suo posto di lavoro, che da quando non è più assessore è il presidio del “Ciaccio”. Oggi sono arrivate le misure cautelari, sui tre pende la richiesta di rinvio a giudizio (l’udienza è fissata il 5 dicembre). I fatti sono avvenuti nell'ultima parte del 2017. I capi di imputazione sono stalking, danneggiamento e violenza privata. Mungo sarebbe stato seguito anche mentre faceva la spesa e sul posto di lavoro provocando in lui un grave stato d’ansia. L’escalation è arrivata fino all’incendio della sua auto il 15 dicembre di due anni fa. E dopo la denuncia sono arrivate le pressioni per ritirarla.   Il resto nelle carte dei magistrati che si occupano della grave vicenda. (g.r.)